17 feb. – Rischia una condanna compresa tra i tre e i diciotto mesi di reclusione un cremonese di 26 anni fermato dai carabinieri nell’estate del 2009 per un controllo di routine e trovato con un piccione morto nel bagagliaio della sua macchina ucciso con dei piombini sparati con un’arma ad aria compressa.
Secondo l’accusa, il giovane avrebbe violato l’articolo 544 bis del codice penale che fa parte dei delitti contro il sentimento per gli animali. Il prossimo 20 aprile il 26enne, difeso dall’avvocato Silvia Farina, sara’ a processo “per aver cagionato la morte dell’animale per crudelta’ o senza che vi fosse lo stato di necessita’”.
Secondo l’impianto legislativo, queste nuove norme rappresentano delitti che puniscono il comportamento offensivo nei confronti del sentimento di compassione o di pieta’ che l’uomo prova nei confronti degli animali. (AGI)