Bruxelles, 9 feb. – L’Unione europea sta per finanziare con un miliardo e trecentomila euro presi dal “pacchetto energia”, una tecnologia sperimentale per raccogliere e conservare sottoterra le emissioni di carbonio (Ccs).
L’iniziativa ha suscitato già le prime reazioni, i critici infatti sostengono che quella della cattura e dello stoccaggio del carbonio è una tecnologia ancora non sufficientemente provata e commercialmente non valida, mentre i favorevoli sostengono che l’uso del carbonio sarà cruciale per ridurre l’impatto sul riscaldamento globale di combustibili fossili come il carbone e gas naturale, su cui l’Agenzia internazionale per l’energia dice che il mondo continuera’ a fare affidamento per i prossimi decenni.
Antònio Correia de Campos, relatore sul pacchetto energia al Parlamento europeo, ha detto che il 10-15% dello stanziamento totale previsto, pari a oltre 9 miliardi euro, sarà destinato allo studio ed alla implementazione di questa tecnologia finora poco sviluppata. I progetti europei per il recupero della Co2 sono in forte ritardo, pur avendo ricevuto negli anni miliardi di finanziamento
Il carbonio liquefatto, che è un sottoprodotto della Ccs, può anche essere pompato in giacimenti petroliferi impoveriti per spingere il combustibile fossile rimanente sulla superficie. Nella provincia canadese di Alberta, tre dei quattro progetti finanziati con fondi pubblici Ccs saranno utilizzati per il recupero degli idrocarburi estratti dalle sabbie.
Ma oltre a negare qualsiasi potenziale di risparmio delle emissioni di gas a effetto serra dalla tecnologia, gli ambientalisti denunciano che questa pratica può avere conseguenze pericolose per le comunità vicine ai luoghi di stoccaggio ed estrazione. Nel gennaio 2011, un giornale canadese, la Stella Whitehorse, ha riferito che uno studio commissionato da un gruppo di agricoltori aveva scoperto che il più grande progetto di Ccs del mondo, gestito da Cenovus, un gigante dell’energia, perdeva carbonio.
Gli agricoltori, con i loro terreni e fattorie al di sopra del giacimento Weyburn in Saskatchewan, dove Cenovus aveva iniettato oltre 13 milioni di tonnellate di gas, lamentavano che i loro animali stavano morendo mentre dal sottosuolo emergeva schiuma mista ad acqua.
Due impianti Ccs in Germania e in Gran Bretagna sono stati recentemente cancellati, e molti altri progetti sono a rischio, a causa delle obiezioni regolamentari e alle carenze finanziarie, mentre l’opinione pubblica si interrga sul reale contributo che dalla Ccs possa venire alla riduzione dei fenomeni di cambiamento climatico. (Adnkronos)