9 FEB – ”E’ la visione europea che ci permette di superare ogni tentazione di derive nazionalistiche, di far convivere etnie, lingue, culture e di guardare insieme con fiducia al futuro”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo al Quirinale alla celebrazione del Giorno del Ricordo in memoria di quanti sono stati uccisi nelle foibe.
Il Capo dello Stato sostiene che finalmente oggi ”le diverse memorie di frontiera cominciano a conoscersi e a rispettarsi, nella loro insopprimibile soggettivita”’. Anche cosi’, non ha dubbi Napolitano, ”si salda una frattura storica, ci si incontra nel comune destino europeo”.
Napolitano, ricordando quella che viene definita ”la parabola drammitica dell’italianita’ adriatica”, sottolinea con forza come ”serve ricordare anche per ripensare a tutti i fatali errori al fine di non ripeterli mai piu”’.
E’ quindi ”la visione europea che ci permette di superare ogni tentazione di derive nazionalistiche, di far convivere etnie, lingue, culture e di guardare insieme con fiducia al futuro”. Per il Capo dello Stato e’ in Europa che ”dobbiamo trovare nuovi stimoli, facendo leva anche sulle minoranze che risiedono all’interno dei nostri paesi e che costituiscono nello stesso tempo una ricchezza da tutelare, un’opportunita’ da comprendere e cogliere fino in fondo. Lo dobbiamo tanto alle generazioni che hanno sofferto nel passato quanto alle nuove – continua Napolitano – qui siamo in grado di prospettare societa’ piu’ giuste e piu’ solidali, capaci di autentica coesione perche’ nutrite di senso della storia, ricche di un’intensa esperienza di riconciliazione e di un nuovo impegno di reciproco riconoscimento”.
Per Napolitano ”impegnarsi a coltivare la memoria e a ristabilire la verita’ storica e’ stato giusto e importante”. Per il Capo dello Stato, che cita quanto da lui detto nella celebrazione del giorno del ricordo dello scorso anno, sulla tragedia delle foibe ”si e’ posto fine a ogni residua congiura del silenzio, a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza rispetto a cosi’ tragiche esperienze”. asca
insomma : chi ha avuto ,ha avuto e chi ha dato ha dato … scurdammocci o passato simme e Napuli paisà! Ma chi glielo dice al vecchietto che la Jugoslavia comunista non ha mai fatto parte dell’ Europa? E che non vi potrà mai essere riconoscimento delle minoranze in Italia … senza che al contempo vi sia il riconoscimento degli italiani quando sono essi stessi minoranza in altri posti? Senza questa reciprocità ogni buonismo politico è pura follia … o tradimento!!!
ho già commentato, !!!!!!
meno di così non si può dire di un capo di stato comunista che non fa gli interessi degli italiani,ma i suoi,sperando in una rielezione e della banche :bel capo di stato,ma da un comunista non ci si può asopettare niente di buonom,da questo poi,è anche rinc@@@@