IMOLA 7 Feb – Il Comune di Imola azzera, per un anno, il canone di 300 mila euro dovuti dal gestore dell’Autodromo, quale riconoscimento dei benefici indotti, a tutto il comprensorio, dagli eventi organizzati nel contesto delle varie attività della gestione.
Armando Manocchia Consigliere al Nuovo Circondario Imolese con una interrogazione, chiede lumi sulla sorprendente e preoccupante vicenda.
Manocchia dichiara: “il primo passo da compiere, nel giudicare il fatto, è la lettura delle clausole contrattuali sottoscritte dai contraenti. Qualora esista un punto del contratto che preveda un meccanismo di premio per i benefici indotti al comprensorio dall’attività del gestore, devono essere espressi con estrema chiarezza i parametri di riferimento, affinché le decisioni che incidono sulla eventuale riduzione o azzeramento del canone siano motivate e giustificate dai numeri”.
“In soldoni – continua Manocchia – tutto deve essere legato ai numeri e ai parametri di calcolo, nulla alle supercazzole imbonitrici. I soldi del Comune sono dei cittadini. Non possono essere gettati al vento senza le indispensabili pezze di appoggio. Qualora il contratto non preveda alcuna clausola relativa alla fattispecie suddetta, la delibera dell’azzeramento del canone di concessione andrebbe impugnata presso gli organi competenti, ed eventualmente annullata, se i criteri di valutazione dei benefici indotti dall’attività del gestore non fossero misurabili in termini reali, tali da giustificare la mancata entrata nelle casse Comunali di una posta contabile indicata dal bilancio preventivo. L’amministrazione comunale dovrebbe essere un edificio dalle pareti di vetro. Nel caso della delibera in favore del gestore dell’Autodromo sembrerebbe l’esatto contrario”.
“In conclusione aggiunge Manocchia – “in attesa delle risposte alla mia interrogazione, mi auguro che i cittadini imolesi, prendano atto di come la sinistra amministrazione di questa città, sperpera i loro soldi”.
“Inoltre – continua il Consigliere – le Autorità competenti devono svolgere il ruolo a cui sono deputate, indipendentemente da esposti o denunce, perchè quando si tratta in un Ente Pubblico, ed i fatti di dominio pubblico, quindi, l’esigenza dell’accertamento della verità, ma soprattutto della legalità, è più diffusa tra i cittadini, la Magistratura DEVE intervenire e indagare d’ufficio, perchè qui, “Gatta ci cova”.