BOLOGNA 5 FEB – (Corsera) Ormai è allarme in città, ma anche in provicnia: il prefetto chiama i militari. Obbligo di spalare: chi omette rischia multa di 500 euro
Ha ripreso a nevicare intensamente e secondo le previsioni oggi le precipitazioni dovrebbero raggiungere i 25cm, che si sommano ai 70cm scesi nei giorni scorsi. Per gli aggiornamenti in tempo reale sulla situazione neve in città è attivo su twitter il canale del Comue @Twiperbole. La regione Emilia Romagna ha dichiarato lo «stato di emergenza» e ha stanziato 2 milioni di euro.
La Prefettura di Bologna, questa mattina, si è attivata per chiedere l’intervento dei militari dell’Esercito per affrontare meglio la situazione di emergenza creata dalla neve, che oggi ha ricominciato a scendere copiosa sulla cittá. I militari chiesti dal Prefetto Angelo Tranfaglia per far fronte all’emergenza neve a Bologna e nei Comuni dell’hinterland sono giá al lavoro: il loro intervento, spiega una nota della Prefettura, sará coordinato dall’Unitá di crisi attiva in Prefettura fin
dall’inizio dell’emergenza neve. L’opera dei militari, richiesti da Tranfaglia d’intesa con la Protezione civile, sará impiegata per risolvere «le situazioni più delicate e particolari» che si sono create sotto le Due torri e nei Comuni limitrofi.
Intanto, il Prefetto Tranfalgia lancia un appello a tutti i cittadini di Bologna, che invita a rimanere in casa il più possibile, a non usare le auto private e anche a fare attenzione al proprio comportamento. In particolare per non intralciare le operazioni di soccorso e l’attivitá di pulizia delle strade.
Ecco quanto Tranfaglia raccomanda ai bolognesi: è necessario, si legge nella nota di piazza Roosevelt, che «i cittadini limitino al massimo l’uso delle auto private e non pongano in essere comportamenti che, oltre ad essere pericolosi
per l’incolumitá fisica delle persone, possono intralciare le attivitá di soccorso e di pulizia delle strade». Tranfaglia non dimentica di sottolineare, nella nota, l’importante contributo che sta arrivando dal lavoro di tanti volontari. Il primo punto in cui verranno inviati i militari dell’Esercito chiamati a Bologna dal Prefetto Angelo Tranfaglia per far fronte all’emergenza neve è l’ospedale Maggiore: lì i militari si metteranno al lavoro, in queste ore, per pulire la rampa d’accesso del nosocomio. Altre punti difficili della cittá in cui i militari entreranno in azione sono alcune zone di Santa Viola particolarmente critiche (in particolare i dintorni di via Speranza) e del Pilastro. Ma l’Esercito sará utilizzato anche per aiutare alcuni Comuni dell’hinterland bolognese a gestire meglio le situazioni di emergenza. Tra i primi a essere supportati dai militari ci saranno San Lazzaro di Savena e Fontanelice nell’imolese, messi a dura prova dal maltempo di questi giorni.
Nonostante la ripresa della nevicata sulla città dalle prime ore dell’alba, la situazione all’aeroporto di Bologna è sostanzialmente regolare. Sono quattro i voli cancellati in partenza, due in arrivo, secondo quanta riporta il sito. Tra gli aerei non decollati c’è quello per Roma delle 7.10, non partito per problemi di neve allo scalo della capitale. L’Aeroporto consiglia comunque ai viaggiatori di rimanere aggiornati e informati attraverso internet o telefonando, perchè le condizioni potrebbero cambiare. Per l’aggiornamento in tempo reale su twitter @BLQairport.
Chi non spala la neve dal marciapiede del proprio palazzo o non sparge il sale davanti al proprio negozio, rischia una multa molto salata, che può andare dai 100 ai 500 euro. Stessa cosa per chi non provvede a liberare i rami degli alberi che hanno le radici nella propria proprietá ma sporgono sulla strada o su aree di passaggio. Guai poi a dimenticare i tetti: i proprietari degli stabili devono liberarli da neve e ghiaccio, controllando anche lo stato di grondaie, balconi e terrazzi, affinchè qualcuno che passa di sotto non rischi di farsi male. È un messaggio molto chiaro quello lanciatoquesta mattina dal Comune di Bologna e dal comandante della Polizia municipale, Carlo Di Palma, che manda una nota proprio per ricordare l’obbligo di rispettare l’articolo numero sei del Regolamento di Polizia urbana del Comune, dedicato allo sgombero della neve. Chi non ottempera a questa norma, rischia grosso: la sanzione amministrativa (pecuniaria) va dai
100 ai 500 euro. La versione ridotta è di 200 euro. La neve sgomberata da marciapiedi e passaggi davanti ai negozi, spiega il Comune, «deve essere ammassata ai margini dei marciapiedi. È invece vietato ammassarla sul verde pubblico, a ridosso delle siepi, delle piante o dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti, così come è vietatissimo buttarla nelle fogne, nei canali o nei corsi d’acqua. Infine, ecco le raccomandazioni per tetti, gronde, balconi e terrazzi: i proprietari degli edifici devono liberarli da neve e ghiaccio, osservando tutte le cautele che si rendano opportune e necessarie per non recare danno alle persone o alle cose sottostanti. Dove ci siano stati crolli di neve a terra, occorre delimitare e segnalare l’area.
Corsera Redazione online
Gent.mi, vorrei segnalare quanto segue:
Neve e ghiaccio sui marciapiedi
I marciapiedi delle strade, secondo la definizione del codice della strada (art. 3 comma 1 d.lgs 285/92), “sono una parte della strada, esterna alla carreggiata”. La “pulizia delle strade” (art. 14 comma 1 d.lgs 285/92) compete ai proprietari e cioè, ovviamente in caso di strade comunali, al Comune e conseguentemente anche la pulizia dei marciapiedi. Nella pulizia rientra anche lo sgombero da qualsiasi tipo di materiale, compresa la neve ed il ghiaccio, dovendo provvedere il proprietario alla pulizia “allo scopo di garantire la fluidità e la sicurezza della circolazione”.
Spetta quindi ai Comuni la pulizia, vista sentenza della Cassazione (n. 16226 del 03/08/05). Inoltre dal 1961 con la legge 1014/60 la possibilità ai Comuni di imporre “medievali corvè” tramite ordinanza, regolamento o delibera non esiste più. Solo tramite una legge è possibile, e non esiste nessuna legge che faccia obbligo ai frontisti o conceda ai Comuni facoltà di imporre l’obbligo di provvedere alla pulizia delle strade o di sgomberarne la neve e ghiaccio.”
Precisamente, la Cassazione, con sentenza 16226/’05, ha stabilito che è ius receptum della stessa Corte il principio secondo il quale spetta alla Pubblica Amministrazione la manutenzione in genere tanto della strada quanto dei marciapiedi laterali.
Non può il Comune far carico ai privati proprietari di immobili che affacciano su strade pubbliche (singoli proprietari o condomini) dell’obbligo di provvedere alla pulizia delle strade in generale o allo sgombero della neve in particolare, trattandosi di prestazione personale imposta la cui introduzione è riservata alla Legge. Il Testo Unico per la finanza locale del 1931 consentiva ai Comuni di “istituire prestazioni d’opera per la costruzione e manutenzione delle strade”, purché “nei limiti ed in conformità delle leggi vigenti”, permettendo d’imporre ai frontisti o la prestazione in giornate di lavoro o la corresponsione di una somma; ma nel 1961 tale disposizione venne esplicitamente soppressa dalla Legge 1014/’60.
Non sussiste oggi alcuna Legge che obblighi i frontisti (o conceda ai Comuni facoltà d’imporre tale obbligo) di provvedere alla pulizia dalle strade o di sgomberarne la neve. La Legge, invece, impone l’obbligo della pulizia proprio ai Comuni, proprietari delle strade comunali. Tale obbligo non può essere imposto ad altri: né con ordinanza, né con regolamento comunale, né con delibera.”
N.B. alla luce di quanto sopra, non fa un grinza il dovere di chi dovrebbe. Poi chiaramente bisogna usare il buonsenso, senza imporre nulla, visto che a nessuno è stato dato quel “potere”. Probabilmente, se tutti i Comuni sensibilizzassero in modo opportuno il problema, sono certo che molta gente collaborerebbe. Inoltre, rendo noto, che le spese derivanti dalla pulizia marciapiedi sostenuta da privato cittadino, puo’ essere addebitata al Comune.
Peccato che molta povera gente, non conosca questo testo. E qui’ i Comuni ci navigano. La collettività, la paga già ogni anno al Comune la spazzata della neve. Negli anni 70 di neve ne scendeva molta di piu’ e c’erano pure gli spalatori che pulivano i marciapiedi. Spalatori mandati dal Comune.