Russia taglia forniture del gas, all’Italia -24%

4 FEB – Le forniture di gas russo verso numerosi paesi Ue, tra cui l’l’Italia stanno registrando in questi giorni una inattesa diminuzione in seguito a un aumento dei consumi in Russia causato dal grande freddo.

Il calo, secondo quanto ha reso noto la Commissione Europea, è stato ieri del 24% per l’Italia, del 30% per l’Austria e dell’8% per la Polonia. Tuttavia, ha precisato Marlene Holzner, portavoce del commissario Ue all’Energia, Gunther Oettinger, “non siamo in emergenza.

‘I russi – ha poi aggiunto – dicono che all’origine della riduzione delle forniture c’é il grande freddo e la necessità di utilizzare più gas sul mercato interno“. La portavoce ha inoltre sottolineato che ”tutti gli Stati Ue sono in grado di acquistare da altri paesi o di attingere ai propri stock”.

Oltre l’Italia, l’Austria e la Polonia, i paesi colpiti sono la Slovacchia, l’Ungheria, la Bulgaria, la Romania e la Grecia. La Commissione ha inoltre annunciato di avere attivato il Gruppo di coordinamento sul gas, formato – tra gli altri – dalle autorità nazionali del settore, dai rappresentanti dell’industria e dei consumatori, nonche’ dai gestori dei gasdotti.

“Alle 12:30 abbiamo inviato una lettera al gruppo di coordinamento per il gas per informarli ufficialmente della situazione e chiedere loro di fornire alla Commissione informazioni” sugli sviluppi della situazione, ha detto la portavoce: ”Ogni giorno avremo uno scambio di informazioni”. La Russia non ha comunicato alla Commissione europea la riduzione degli approvvigionamenti, ma ”siamo in contatto tramite l’ambasciata a Bruxelles” ha precisato la portavoce.

Inoltre, ”gli Stati membri sono stati informati dalla Russia del fatto che sta affrontando un inverno particolarmente rigido e quindi ha bisogno di una quantita’ maggiore di gas”.

L’eventuale ”meccanismo di emergenza” messo a punto dall’Ue dopo la crisi del 2009, ha spiegato la Holzner, entrera’ in funzione solo nel caso in cui alla riduzione delle forniture si dovesse aggiungere anche l’impossibilita’ del mercato di fare fronte alla domanda. (ANSA)