Ma in molti non hanno gradito i manifesti. “Difficilmente una campagna di marketing è riuscita ad utilizzare tanti stereotipi in un colpo solo – accusa la Polisportiva Independiente, associazione che gestisce la palestra dell’ex Bocciodromo in città -. Insomma in poche parole da una parte uno ‘sporco immigrato’, dall’altra la solita rappresentazione della donna giovane e sexy. Noi pensiamo invece che il benessere non coincida assolutamente con l’aspetto fisico, il colore della pelle, il conto in banca e il sesso”.
La Polisportiva ha ideato una contro-campagna in cui lo strano personaggio dice: “Bello o brutto, ricco o povero, italiano o migrante, qui mi alleno lo stesso”. E sulla pagina Facebook di Vicenza.com (http://www.facebook.com/pages/VICENZACOM/110439195640647), portale legato all’agenzia pubblicitaria, fioccano le critiche: “Ironia? Io non ne vedo”, commenta Olinda. “Sinceramente non trovo il nesso tra le due foto, anzi, è proprio triste il messaggio che mandate”, riprende Marta. Ma c’è anche chi apprezza, come Chiara: “Complimenti a chi ha fatto la pubblicità, ironica e fuori dagli schemi, finalmente qualcuno che osa”.