Napoli, 31 gen – “Un ragazzo ha una bella idea, è pieno di volontà. Sacrifica il suo tempo libero per coltivare un sogno e costruirsi un futuro diverso che riscatti le sue origini, la miseria da dove è nato e tutto intorno che succede? Che si forma una coalizione contro di lui”.
In queste righe c’è tutto il senso del libro “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli”, presentato nel capoluogo campano alla presenza dell’autore Antonio Menna. Il breve racconto è stato al centro di un fenomeno editoriale: nato come post di un blog ha iniziato a diffondersi su Facebook e Twitter fino a conquistare migliaia di lettori. Nel libro si immagina cosa sarebbe successo se Steve Jobs fosse stato Stefano Lavori, e avesse dovuto dare il via alla sua scalata tecnologica, partita in un garage con un amico e arrivata fino alla fondazione della Apple, a Napoli invece che negli Stati Uniti.
“Avrebbe dovuto percorrere una via Crucis attraverso mille ostacoli” dice Antonio Menna che precisa: il successo è dovuto al fatto che molta gente si è riconosciuta in queste vicende.Infatti il racconto, seppur in stile ironico e paradossale parla di ostacoli che realmente possono bloccare sogni e aspirazioni imprenditoriali, dalla burocrazia alla camorra.
sono sempre stato convinto che se in Italia, per gli studiosi , ci fossero state le condizioni economico ambientali degli “States” il Mondo sarebbe avanti di 300 anni!
Comunque … vuoi mettere, se fosse nato a Napoli … una volta “arrivato” … lo avrebbero messo di sicuro nel Presepe!