MESTRE 27 GEN – Un rapinatore e un complice, una coppia che aveva seminato il terrore tra le prostitute lungo il Terraglio.
Il complice italiano adescava le ragazze lungo la strada che da Mestre porta a Treviso e poi le caricava in auto. Quando la coppia era appartata entrava in azione il rapinatore. Volto coperto e arma in pungo minacciava e malmenava la prostituta per rubarle l’incasso della serata, ma anche cellulare ed effetti personali.
I carabinieri del Nucleo investigativo di Venezia, dopo le numerose segnalazioni, assieme ai colleghi delle compagnie di Mestre e Treviso, hanno iniziato ad indagare fino a riuscire a risalire al rapinatore delle lucciole. Si tratta di Edmond Malbucaj, ha 27 anni, è albanese e ora si trova in carcere a Venezia. Da lui sono riusciti a risalire al complice, che è un mestrino di 50 anni, M.S. le iniziali del suo nome, che è stato invece denunciato a piede libero.
Sono state alcune decine le rapine subite dalle ragazze sul Terraglio, una raffica di colpi messi in fila uno dietro l’altro durante la scorsa estate. Il copione era sempre lo stesso. Il mestrino, come un qualsiasi cliente, avvicinava la prostituta, concordava il costo della prestazione, la faceva salire in auto e poi si dirigeva in un luogo isolato. A questo punto interveniva l’albanese che si calava il passamontagna sul volto, puntava il coltello alla gola della ragazza e rapinava la coppia. In realtà il suo obiettivo era il contante e il cellulare delle giovani. E non andava per il sottile. Quando le ragazze hanno cercato di ribellarsi le ha malmenate fino a farle finire malconce all’ospedale.
Le indagini, coordinate dalla dottoressa Paola Tonini della Procura di Venezia, hanno permesso di stringere il cerchio sui due individui. Per l’albanese, pregiudicato, irregolare sul territorio nazionale e di fatto senza fissa dimora, il gip Michele Medici ha convalidato il fermo applicando all’indagato la misura cautelare in carcere perché c’erano concrete possibilità che potesse allontanarsi dall’Italia. Il mestrino è stato invece denunciato.
Il Gazzettino.it di:Raffaella Ianuale