Calcio, bufera su giocatore palestinese: firma per squadra israeliana

27 gen. – Ha scatenato una bufera internazionale il trasferimento del piu’ grande talento del calcio palestinese a un club israeliano. La Fifa potrebbe intervenire per risolvere la questione di Ali Khatib, un esterno di 22 anni arabo-israeliano in forza al club della prima divisione palestinese Jabal Mukkaber, che ha fatto un provino e ha firmato per l’Hapoel Haifa.

Il giocatore e’ gia’ una bandiera della nazionale della Palestina, per cui ha giocato nelle gare di qualificazioni per le Olimpiadi e ai mondiali segnando i gol della vittoria contro Bahrein e Sudan. I dirigenti del Jabal sostengono che Khatib era sotto contratto per altri quattro anni e non avrebbe potuto accasarsi a un altro club senza il consenso della societa’, accuse respinte dall’Hapoel e dalla federcalcio israeliana (Ifa), secondo cui Khatib ha la cittadinanza israeliana ed e’ registrato come calciatore in Israele dal 2001-2002.

La federcalcio palestinese (Pfa), che non ha alcun rapporto con quella di Israele, pensa di richiedere un intervento della Fifa ma rischia di essere sanzionata se dovesse emergere che ha registrato Khatib senza chiedere il permesso della federazione di provenienza. Lo stesso Khatib ha negato di aver firmato un contratto per il Jabal e ha definito il campionato palestinese “un torneo amatoriale”. Secondo alcuni media, la federcalcio israeliana gli avrebbe promesso una convocazione nella sua nazionale come vetrina per farlo acquistare da un club europeo.

L’intervento della Fifa potrebbe proprio stabilire che il giovane esterno puo’ giocare per Israele, come i giocatori nati nell’Irlanda del nord possono essere convocati dall’Eire. Khatib e’ originario di Shefa’Amr, un villaggio a maggioranza araba nella Galilea. Aveva gia’ giocato con l’Hapoel di Haifa prima di approdare al campionato palestinese, all’Hilal al-Quds e poi allo Jabal Mukkaber. Un portavoce dell’Hapoel, Noam Regev, ha ribadito che Khatib e’ iscritto alla federazione israeliana e ha accusato il club palestinese di volersi “fare pubblicita’”. agi