La stupefacente vicenda del Governo Salva Italia, Fase 2 Cresci Italia

L’annunciata fase 2 è iniziata e gli è stato affibbiato l’augurante nome di Cresci Italia. Come per la fase 1 la strategia propagandistica è stata mandata in onda con molta cura, mettendo in piedi uno scenario atto a mantenere la confusione opportuna nella opinione pubblica.

Nell’attesa del varo della fase 2 il Presidente del Consiglio ha continuato a mietere consensi dai partners europei che non hanno fatto mancare il loro apprezzamento per i passi enormi fatti dall’Italia. Quali siano lo abbiamo già visto esaminando la fase 1 : convincere i mercati che possiamo ulteriormente indebitarci.

Il Presidente del Consiglio ha affermato che L’Euro è forte e solido mentre a distanza di poche ore il numero uno della BCE, Draghi,  ha dichiarato che la situazione è molto più grave di quanto non si creda.

Le agenzie di rating hanno declassato l’Italia, la Francia ed altre nazioni europee, si salva solo la Germania.

Le agenzie di rating spiegano che il lavoro del Prof. Monti è stato ottimo, ma temono che le “riforme” potrebberon non essere applicate con il dovuto rigore ( si sa, i soliti italiani….)

Il Prof.  Monti dichiara che la risoluzione della crisi dell’Euro richiede il coinvolgimento di tutte le Nazioni.

Gli italiani sono ovviamente sempre più confusi e preoccupati : non capiscono. E come potrebbero, visto che ricevono notizie completamente opposte?

Durante la preparazione della fase 2, secondo una tecnica ormai collaudata, si sono lasciate trapelare notizie sui settori che sarebbero stati principalmente interessati, ossia indirettamente, si sono indicati i principali responsabili della incresciosa situazione dell’Italia : i giornalai, i tassisti, i farmacisti, i liberi professionisti. I giornalai sono spariti dai discorsi dei mass media : sarebbe stato davvero troppo ridicolo sostenere che fossero tra i responsabili della regressione economica dell’area Euro.

Il risultato che si voleva ottenere era di aprire la “caccia all’untore”, e fornire un obiettivo concreto e a portata di mano su cui indirizzare il risentimento degli italiani. Hanno immediatamente proliferato dibattiti e talk-show nei quali si sosteneva se effettivamente gli obiettivi indicati fossero o meno dei privilegiati, delle lobby, da ridimensionare. Si sono naturalmente creati due tifoserie pro e contro i “lobbisti” e chi li difendeva era guardato con sospetto. Si è in questo modo distratta l’opinione pubblica dalla ricerca delle vere responsabilità  e possiamo immaginare la soddisfazione degli organizzatori della propaganda per l’ottimo lavoro svolto.

A parte un comprensibile e populistico senso di vendetta verso i settori ritenuti privilegiati, pochi possono veramente credere che i provvedimenti presi possano portare ad un rilancio della economia nazionale, sia perché riguardano settori dove la domanda è rigida ( taxi, farmaci  etc.) sia perché gli sperati risparmi ( che dovrebbero compensare la batosta dei rincari e delle imposte della Fase 1 ) anche se ci fossero, sarebbero veramente marginali.

Chi avesse la voglia di leggersi le 117 pagine del testo del decreto scoprirebbe che le modifiche più importanti riguardano di fatto proprio i taxi e le farmacie, mentre molti altri articoli poco o niente riguardano la ripresa economica, a meno di voler attribuire un potere miracolistico alle parole ”concorrenze” e “mercato” che appaiono con innegabile frequenza.

Quella che appare evidente è la volontà di imporre un certo tipo di società

Il modo in cui il Governo Monti è stato formato, da un punto di vista formale, è ineccepibile, infatti l’articolo 92 della Costituzione Italiana afferma che il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio e su sua proposta i ministri, l’articolo 94 dice che il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. E questo è quanto è avvenuto.

Qualche perplessità può nascere per le motivazioni che hanno portato al cambio di Governo. Si è parlato di “emergenza nazionale” e di “governo tecnico” per superare la difficile contingenza finanziaria e l’attacco speculativo dei mercati

Quello che sia riuscito a fare il Governo sotto questo profilo lo abbiamo visto nella fase 1.

Che il perdurare dell’emergenza, ammesso che sia una emergenza dell’Italia e non dell’intero Sistema Finanziario europeo e mondiale, autorizzi un “governo tecnico” a stravolgere la società italiana è argomento tutto da discutere.

Non possiamo più di tanto rimproverare il Prof. Monti se, messo nelle condizioni di farlo, sta tentando questa trasformazione nella direzione che a lui pare giusta; resta però il fatto che la sua visione, giusta o sbagliata che sia, è la “sua” mentre in una nazione democratica queste decisioni dovrebbero essere prese dagli elettori tramite i loro delegati. La personale visione del Prof. Monti e dei componenti del suo governo non è stata preventivamente sottoposta alla valutazione degli elettori. E’ pur vero che l’ultima parola spetta al Parlamento, ma è un Parlamento che è stato eletto su valutazioni programmatiche che nulla hanno a che vedere con la situazione attuale, tanto è vero che la maggioranza e l’opposizione uscite dalle urne non esistono più e si è formata una nuova maggioranza ed una nuova opposizione che non rispecchiano la volontà degli elettori, inoltre anche all’interno della attuale maggioranza vi sono delle posizioni sensibilmente diverse.

Un momento di emergenza può giustificare questa situazione, ma una emergenza non può durare anni e arrivare sino alla fine naturale della legislatura sotto lo spauracchio del “default” e della speculazione dei mercati  che, ci fanno intendere, sono sempre dietro l’angolo.

Se non possiamo rimproverare più di tanto il Prof. Monti, dobbiamo però rimproverare aspramente i parlamentarti ed i partiti a cui appartengono.

Se c’è emergenza, se è necessaria una trasformazione della società da come la conosciamo in qualcosa di strutturalmente diverso, è necessario prima cambiare la Legge Elettorale in modo che gli elettori siano rappresentati nelle Camere nella maniera più articolata possibile e subito dopo indire nuove elezioni in modo che un Parlamento dettagliatamente e rigorosamente rappresentativo possa impostare e definire il tipo ed il percorso di questa trasformazione.

Se questo non avviene dovremmo logicamente immaginare che alle prossime elezioni vi saranno due coalizioni : una formata da PDL , PD e Terzo Polo che vuole trasformare la società secondo il modello Monti con premier designato lo stesso Monti (o persona con le stesse idee), ed una formata da Lega e IDV che propongono un altro tipo di società.

Non è credibile.

Ancor meno credibile è supporre che le forze in campo manterrebbero lo stesso consenso che le ha portate all’attuale Parlamento

Se i parlamentari avranno quel minimo di coraggio e di onestà intellettuale da far loro riconoscere che gli attuali schieramenti sono dei simulacri vuoti e che il quadro politico va ridisegnato sulla realtà attuale e contingente, potremmo avere non una Fase 3, ma una Terza Repubblica

Dopo una Prima Repubblica che è nata bene ed è finita male ed una Seconda Repubblica che è nata male ed è finita peggio, possiamo solo sperare che una Terza Repubblica nasca meglio e continui bene.

Se i parlamentari non hanno quel minimo di coraggio e di onestà intellettuale, auguriamoci che lo trovino sotto la pressione di una opinione pubblica che è decisamente arrabbiata e vuole cambiare, che è stanca di essere consultata solo per esprimere un voto che sarà disatteso, che vuole essere, come le compete, espressione di cittadini e non di sudditi.

Antonello Tedde