IMOLA 24 GEN – Riflettori puntati in tutta Italia sul nuovo libro di Nunzia Manicardi rivolto alla “Malagiustizia”.
Il volume, intitolato “RIDATECI I NOSTRI FIGLI! Storie di bambini sottratti alle famiglie raccontate dal loro avvocato Francesco Miraglia”
che Armando Manocchia ha presentato lo scorso 14 Gennaio al Circolo Ufficiali di Bologna, sarà protagonista in contemporanea, giovedì 26, di due importanti e prestigiosi appuntamenti a Roma e a Torino. A Roma sarà Francesco Miraglia a presentarlo a Rai 1 nello spazio “Storie vere” del programma “Uno Mattina”, con il Presidente del TM di Roma dott.ssa Carmela Cavallo e l’avv. Girolamo Cuffarti – Presidente del movimento per l’infanzia ,mentre a Torino toccherà a Nunzia Manicardi illustrarlo in un’apposita conferenza stampa presso il Consiglio Regionale del Piemonte.
Con questo libro Nunzia Manicardi affronta ancora una volta con grande tempismo e decisione uno fra i temi di più scottante e cruda
attualità: quello dei bambini sottratti “senza giusta causa” e “senza giusto motivo” alle proprie famiglie per decisione del Tribunale dei Minorenni. In “RIDATECI I NOSTRI FIGLI!” la scrittrice modenese analizza gli inquietanti motivi (o, meglio, “non motivi””) di scelte così devastanti e lo fa innanzitutto raccontando alcuni casi giudiziari trattati dall’avvocato Francesco Miraglia. Casi drammatici e ancora irrisolti che hanno tenuto impegnata per mesi e mesi la cronaca nazionale diventando lo specchio spietato di una situazione assurda.
Primo fra tutti quello della piccola Anna Giulia Camparini di Reggio Emilia, che senza il suo intervento sarebbe stata già da tempo data in adozione dopo che i genitori disperati per ben due volte l’avevano “rapita” dall’istituto di religiose a cui era stata consegnata per volontà giudiziaria nonostante l’assoluta assenza di riscontri negativi a loro carico.
Ma la Manicardi (già autrice, in ambito socio-psico-forense, degli altrettanto importanti “CASI DA PAZZI. Quando Giustizia, Psichiatria e Servizi Sociali incrociano la strada del cittadino italiano…”, sempre con l’avvocato Miraglia, e di “ITALIANI DA SLEGARE. Contenzione, la vergogna del silenzio”) non si ferma al racconto dei singoli casi. Allarga infatti il suo contributo alla ricerca delle cause, non ultime quelle insite nel Codice Civile e nell’attuale diritto di famiglia, offrendo anche spazio ai pregevoli contributi di Camillo Valgimigli (psichiatra). “Situazioni pregiudizievoli”, “incapacità genitoriale”, “assenza di una rete genitoriale adeguata”, “problematiche sanitarie”, “altre situazioni pregiudizievoli per il minore”… Questi, come ben sintetizza la Manicardi, sono i “non motivi” contro i quali l’avvocato Miraglia si sta battendo in tutta Italia: una serie immensa di casistiche tutte definite da giudizi soggettivi, non sorretti da dati o fattori certi e documentati.
Il risultato è che in Italia più di 26.000 bambini (stime 2009) sono condannati ad essere ORFANI CON I GENITORI IN VITA! Con un costo
sociale, oltretutto, di circa 240 euro al giorno per ognuno di loro, per un totale di oltre 85.000 euro l’anno cadauno che ammonta complessivamente a più di 2 miliardi di euro ogni anno. Assistendoli a casa, nelle loro famiglie, si risparmierebbe almeno la metà e, soprattutto, si eviterebbe un trauma che segnerà loro e i loro familiari (genitori, fratelli, nonni, cugini, zii…) per tutta la vita.
Completano il libro i testi delle interrogazioni dei senatori Cristiano De Eccher e Giuliana Carlino, quello del Disegno di legge del sen. Franco Cardiello per l’abolizione del Tribunale dei Minori e infine, con una scelta anch’essa molto opportuna, l’intera rassegna stampa sul caso della piccola Anna Giulia (alias “Stella”) che, forse ancor più delle parole, spiega non solo il dramma di questa singola famiglia ma anche quanto clamore e disapprovazione abbia suscitato nell’opinione pubblica italiana. Infatti, per dirla con la Manicardi, “così non va. È ora di cambiare”.
Armando Manocchia ha presentato al Nuovo Circondario Imole un ordine del giorno per la “Rivisitazione del ruolo e dei poteri dei Servizi sociali” al fine di: istituire nel più breve tempo possibile un “Osservatorio di Garanzia Indipendente”, a cui possano accedere tutti i cittadini che si ritengono vittime di condotte pregiudizievoli da parte dei Servizi stessi; svolgere un monitoraggio statistico dei periti operanti nel nostro territorio per determinare il grado di soddisfazione degli utenti periziati, al fine di impedire collusioni o conflitti di interesse e individuare eventuali
anomalie; inoltre, a mettere in campo azioni e procedure atte ad approfondire la formazione del personale operante in pianta organica, nonché a consapevolizzare sull’importanza del proprio ruolo, le figure professionali che operano a vario titolo e funzione all’interno dei SERVIZI
SOCIALI, in particolar modo per quanto concerne l’aspetto giuridico e le modalità investigative. Ma l’Istituzione inutile, non risponde…