24 genn – Parte il piano per le scuole ‘verdi’, con cui il Governo conta di risparmiare fino a 9,5 miliardi. È quanto sostiene il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, intervistato dal ‘Sole 24 ore’.
Venerdi’ scorso il Cipe ha sbloccato fondi per 456 milioni di euro, per la messa in sicurezza delle scuole. “Si tratta di un’ulteriore iniezione di fondi per l’edilizia scolastica, che si aggiunge a quella gia’ prevista dal Piano di azione coesione, che testimonia l’impegno del governo, del ministro Barca e mio personale, a intervenire su questo fronte- dice il ministro- Il Cipe ha liberato 197 milioni, a valere sulle risorse stanziate a favore del Fondo per lo sviluppo e la coesione previsto dalla legge 183 del 2011, a cui vanno ad aggiungersi 259 milioni per ulteriori interventi, da selezionare tra quelli evidenziati dal tavolo tecnico all’interno della Conferenza unificata. In quell’occasione erano state individuate le Regioni che beneficeranno dei fondi, cioe’ Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna”. I 197 milioni, invece, “saranno spesi per interventi su tutto il territorio nazionale. Circa le opere, riguarderanno la messa in sicurezza degli immobili, ma anche la loro dotazione strutturale e non”.
Gli ulteriori 100 milioni per i nuovi edifici sono la novita’ maggiore, secondo Profumo: “Con queste risorse potremo mettere in cantiere la costruzione di nuove scuole progettate proprio per la loro funzione, e in chiave moderna. Ne abbiamo bisogno perche’ il patrimonio immobiliare scolastico e’ molto datato. Nel 75% dei casi costruito prima degli anni ’80. Spesso in edifici nati per altri scopi e quindi adattati a ospitare i ragazzi e le loro necessita’”.
Proprio i nuovi istituti dovranno avere, come caratteristiche, partendo ad esempio dalla planimetria “una concezione piu’ moderna della didattica e delle esigenze relazionali degli studenti, ipotizzando meno corridoi e aule monoclasse e piu’ spazi comuni e aperti, in cui sperimentare i nuovi approcci didattici consentiti anche dalle nuove tecnologie.
Inoltre, avremo la possibilita’ di affiancare i nuovi istituti ad aree verdi e servizi aperti alla cittadinanza, per trasformarli in luoghi civici in cui generazioni, esigenze e culture possono confrontarsi“. Ma non solo: “Alla scuola puo’ essere collegata una serie di servizi di uso collettivo come una biblioteca di quartiere aperta dalle 10 alle 22, spazi per la musica e laboratori di lingue straniere dai 3 ai 99 anni”.
Capitolo impatto energetico. Qui l’obiettivo dei 9,5 miliardi: “Le nuove tecnologie ci permettono oggi di poter progettare edifici a impatto pressoche’ zero, con notevoli risparmi nei costi di gestione del medio-lungo periodo”. Attualmente, spiega il ministro, “la gran parte degli edifici scolastici e’ in classe energetica G, la piu’ bassa, che si traduce in circa 200 euro al metro quadro di bolletta. Una cifra ben diversa dai 35 euro al metro quadro della classe energetica A. Numeri alla mano, e’ facile ipotizzare i margini di risparmio. A partire dalle nuove scuole, per poi estendere gli interventi agli oltre 10mila edifici gia’ esistenti, i risparmi si aggirerebbero attorno ai 9,5 miliardi se si arrivasse ad avere tutte le scuole in classe A. Cosi’ facendo il costo energetico si ridurrebbe a circa 3 miliardi, anziche’ gli attuali 12,5 miliardi”.
24 gennaio 2012
dire.it