IMOLA 24 GEN – Associazione Attiva, con le sue idee in movimento, corre in soccorso delle sinistre amministrazioni del Circondario imolese, auspicando un Psc partecipato, che dopo quattro anni di gestazione non sono ancora stati capaci di dare alla luce.
Mentre tutti ne auspichiamo la presentazione, loro, travolti dalle indagine dell Gdf e le discussione se aandare incontro ad A oppure a B, non sono ancora pronte. Ed ecco un aiutino da chi me te loa spetti. Associazione Attiva, una dozzina di cittadini imolesi che hanno deciso non solo di mettersi loro discussione, ma anche il modo di amministrare questo territorio e si preparano a buttarsi nella mischia per le prossime elezioni amministrative locali.
E’ esattamente quello che da anni dico agli amici e non, del centro destra locale (più di un testimone). E cioè: se non risuciamo a coadiuvare in una unica grande lista o coalizione, tutte le risorse politiche e umane del nostro territorio, finirà che la sinistra, si creerà da sola l’opposizione. Detto e fatto.
Esempio lampante Castel del Rio. Altro esempio – anche se apparentemente camuffato – Associazione Attiva a Imola.
E la conferma di quanto sostengo, ove ve en fosse bisogno è il comunicato appena ricevuto da Associazione Attva:
“I Sindaci- scrivono nel comunicato – hanno il dovere di coinvolgere i cittadini e di ascoltarli quando prendono decisioni vitali per il bene comune per i prossimi 15 anni e i cittadini hanno il diritto di esprimere un giudizio informato su queste scelte e di proporre soluzioni per il futuro delle città e dei territori nei quali vivono”.
Questi signori, 4 anni fa, 3 anni fa, 2 anni fa, un anno fa, perchè non si sono fatti sentire?
“La Legge Regionale 20/2000 – ci ricordano da Attiva – che definisce la “Disciplina Generale sulla tutela e l’uso del territorio” prevede all’Art. 8 la “Partecipazione dei cittadini alla pianificazione”. Il riferimento non è solo alle Associazioni economiche , ma anche a quelle sociali e a quelle che si sono costituite per la tutela degli interessi diffusi dei cittadini”.
Pare di comprendere che un cittadino non è nessuno, mentre una dozzina di cittadini, oggi riuniti in Associazione, si possono far sentire?
“Una partecipazione che non è solo consultazione ma che assume il carattere della concertazione tra i Comuni e la cittadinanza attiva, organizzata in Associazioni e Comitati, sulle scelte strategiche e gli obiettivi della pianificazione urbanistica e territoriale”.
Perchè, questi signori, negli anni pecedenti non hanno stimolato a fare ciò le associazioni esistenti ?
“La Legge – continua il comunicato- invita i Comuni alla più ampia pubblicità degli atti e dei documenti. A questo proposito il Circondario dovrebbe inviare a casa di tutte le famiglie una sintesi politica e tecnica chiara e comprensibile delle scelte del PSC (Piano strutturale comunale) con accanto la motivazione trasparente che li ha spinti a farle”.
Bravissimi, è quanto sosteniamo da tempo. Io stesso ho presentato delle Interpellanze in merito.
“La Legge – dice Attiva – prevede che i Comuni decidano chi sia il Responsabile del procedimento per l’accesso agli atti del PSC e chi sia il Garante del processo partecipativo. Invitiamo perciò i Sindaci a rendere noto i nomi dei responsabili.”
Probabilmente ad attiva sfugge un principio adottato dalle amministrazinistre e quindi anche dal Presidente del Nuovo Circondario Imolese nonché Sindaco di Imola DAniele Manca, ed è quello dell’usucapione. Mi spiego: siccome questi signori sono incollati alle poltrone delle amministrazioni da oltre 60 anni, e per l’usucapione ne bastano solo 20, loro considerano la Città il territorio di sua esclusiva pertinenza, Tutto qui.
“Sollecitiamo perciò il Presidente del Nuovo Circondario Imolese, Daniele Manca – continua il comunicato – ad attuare la volontà della Legge sulla partecipazione, soprattutto perché il PSC1 che si conosce, in quanto è pubblicato sul sito del Circondario ,sta cambiando in profondità, tanto che si può parlare di un PSC2. Facciamo solo un esempio molto importante: l’indice di perequazione, concetto difficile per indicare l’equità che ci deve essere tra i vantaggi del privato e e opportunità del pubblico, definirà la dimensione e la qualità della “città pubblica” articolata nelle dotazioni territoriali in termini di servizi pubblici, verde, attrezzature ecologiche, infrastrutture della mobilità. Questo indice fondamentale è diminuito in modo consistente nel passaggio tra PSC1 e PSC2 ed è minore di quello di diverse Città della regione tra cui Reggio Emilia”.
Condivido al 100% questa obiezione!
“Il PSC2 – aggiunge Attiva – è conosciuto solo in parte e solo dalle Associazioni economiche e sindacali e dall’AITE, l’Associazione imolese dei tecnici edili, almeno per quanto riguarda gli indirizzi di fondo e le NTA (Norme tecniche attuative). A questo proposito invitiamo tutti i professionisti del territorio ad informare i cittadini sulle scelte che verranno fatte con il PSC2 in modo che il processo informativo non coinvolga solo i proprietari dei terreni o le aziende di costruzione. Invitiamo perciò i Sindaci a convocare rapidamente le Associazioni di volontariato, di promozione sociale, ambientaliste, culturali, dei consumatori e sportive, compreso l’Associazione ATTIVA e di informare al più presto i cittadini del circondario sul PSC2 con un supporto cartaceo e telematico.
E’ ovvio che devono invitare l’Associazione Attiva….
“I Forum – scrive Attiva – potrebbero svolgere un ruolo attivo organizzando una partecipazione vera dei cittadini. Vogliamo ricordare che ancora non si conoscono: il PSC2 , il RUE (regolamento urbanistico ed edilizio), la Cartografia, le Schede d’ambito con la valutazione ambientale territoriale di progetto, le Schede di progetto dei Poli Funzionali”.
V’è chi li ha sollecitati anche sotto questo aspetto, ma vale sempre il primcipio che fanno come gli pare e piace!
“Infine vogliamo sottolineare che i dati del Quadro conoscitivo posto alla base della pianificazione urbanistica e territoriale risalgono al 2006”.
Meno male che lo ricordate anche voi…
Associazione Attiva nel terminare il proprio comunicato aggiunge: “Siccome i fabbisogni e le previsioni dello sviluppo residenziale ed economico del PSC sono definiti sulla base di questi dati del 2006 si può affermare che essi non siano fondati in quanto non tengono conto della grave crisi di oggi, degli anni di recessione dei prossimi anni e non tengono conto del residuo dei PRG ancora da edificare, né dell’invenduto”.
Verissimo, sono d’accordo!
“Questo processo partecipativo doveva avvenire prima. Almeno si ponga ora rimedio a questa disattenzione prima dell’adozione del PSC2 e i Sindaci si prendano tutto il tempo necessario per costruire questa partecipazione”.
Nel caso sia sfuggito rifaccio la domanda: dov’erano questi signori cittadini in quegli anni?
“Per ora il processo partecipativo è frettoloso, incerto e parziale, poco trasparente e poco informato. Perciò invitiamo i Sindaci a non sacrificare la partecipazione per recuperare il ritardo accumulato. In questo senso è necessario definire dei tempi certi per il processo partecipativo e per l’adozione del PSC”.
Ecco questa invasione di campo, come la definiranno i padroni di Imola e Circondario, non fa che dare altro spazio e tempo ai sinistri o maldestri che dir si voglia, amministratori di intervenire per mettere a posto tutte le malefatte!
Armando Manocchia