Invito da parte di eminenti personalità Americane ed Europee ad una conferenza transatlantica a Parigi

La comunità internazionale deve costringere l’Iraq a smettere di violare i suoi impegni con le Nazioni Unite riguardo ad Ashraf;

L’illecita etichetta degli Stati Uniti contro l’OMPI causa il massacro dei residenti di Ashraf, impedisce il loro trasferimento verso paesi terzi e deve essere annullata immediatamente;

Maryam Rajavi: l’Onu non deve tacere davanti alle violazioni dimpegni presi da parte del governo Iracheno, l’UNHCR deve impedire massacro dei residenti di Ashraf e aiutare il loro reinsediamento in paesi terzi attraverso la determinazione collettiva del loro status di rifugiati;Maryam Rajavi ha invitato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ad intervenire immediatamente al fine di evitare che Camp Liberty venga trasformato in una prigione e porre fine alle violazioni d’impegno da parte del governo iracheno;

Maryam Rajavi: Oggi le sanzioni contro il regime dei mullah si sono evolute a una volontà internazionale. Tuttavia, la politica d’impegno da parte dell’attuale governo degli Stati Uniti e le esitazioni per conto dei governi occidentali indeboliscono queste decisioni. Per contenere la minaccia nucleare di questo regime, queste sanzioni devono essere accompagnate da un supporto alla lotta del popolo iraniano per un cambiamento di regime.

In una conferenza internazionale tenutasi a Parigi venerdì 20 gennaio, su invito del CFID (Comitato francese per la democrazia e i diritti umani in Iran), eminenti autorità americane ed europee hanno avvertito del trasferimento obbligatorio dei residenti di Ashraf a Camp Liberty che il governo sta trasformando in una prigione. Mentre la conferenza ha biasimato l’Iraq per la continua violazione dei suoi obblighi verso le Nazioni Unite e Stati Uniti, inclusa la violazione del memorandum d’intesa (MoU), ha espresso la sua preoccupazione per i complotti del regime iraniano per sconfiggere la risoluzione pacifica della crisi ad Ashraf. La conferenza ha invitato le Nazioni Unite, gli Stati Uniti e l’Unione europea ad adottare misure urgenti per rompere lo stallo iracheno e rivitalizzare la soluzione pacifica. I relatori denunciato il mantenimento dell’etichetta illegale terroristica contro il PMOI / MEK da parte del Dipartimento di Stato americano ripetendo che quest’ingiusta etichetta che ha di fronte una vasta opposizione negli Stati Uniti e nel mondo, è l’elemento principale nel massacro dei residenti di Ashraf e il principale ostacolo per la delocalizzazione dei residenti verso paesi terzi che rende gli Stati Uniti ancor più responsabili della situazione di Ashraf.

I relatori della conferenza stampa sono: Maryam Rajavi, Presidente eletta della Resistenza iraniana, Rudy Giuliani, ex sindaco di New York e candidato presidenza (2008), il generale Hugh Shelton, Capo di Stato Maggiore americano (1997-2001), il giudice Michael Mukasey, l’ex procuratore generale degli Stati Uniti (2007-2009), Ingrid Betancourt, candidata alla presidenza colombiana, Porter Goss, direttore della CIA (2003-2006), Yves Bonne, ex capo dell’Agenzia francese Antiterrorismo; John Sano, ex funzionario della CIA vice direttore del National Clandestine Service, il Generale David Phillips, comandante della Polizia Militare americana (2008-2011), Philippe Douste-Blazy, il Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite ed ex ministro degli Esteri francese, Geir Haarde, Primo Ministro islandese (2006-2009); Aiham Samarrae, un ex ministro di gabinetto iracheno, Carlo Ciccioli, vice presidente della commissione degli Affari sociali della camera dei deputati italiani; Ken Maginnis, membro della Camera dei Lord britannica, André Glucksmann, membro della New France Philosophers.
La conferenza è stata aperta da Francois Colcombe, giudice ed ex membro del parlamento francese, e presieduta da William Bourdon, prominente giurista francese.
Maryam Rajavi, l’oratore principale della conferenza, ha dichiarato: “Purtroppo i governi occidentali e in particolare gli Stati Uniti continuano la loro politica di placare il fascismo religioso al potere in Iran. Al centro di questa politica è l’insistenza nell’etichettare illegittimamente l’OMPI. Fintanto che questa etichetta esiste, il regime dei mullah è sicuro che le sue minacce contro il mondo, la pace e la sicurezza regionale non affronteranno alcuna reazione convinta. In questa punto di vista, si tratta semplicemente di un inganno e un’ illusione che una politica che incatena la principale e la più organizzata opposizione di questo regime possa allo stesso tempo dimostrare fermezza contro di esso “.
Maryam Rajavi ha aggiunto: “Oggi, le sanzioni contro il regime dei mullah si sono evolute a una volontà internazionale. Abbiamo sempre accolto le sanzioni, in particolare il boicottaggio della banca centrale e le sanzioni sul petrolio, anche se sappiamo bene che per contenere la minaccia nucleare di questo regime, queste sanzioni devono essere accompagnate da supporto per la lotta del popolo iraniano per un cambiamento di regime.
Nonostante, la decisione da parte dell’UE e le normative da parte del Congresso e del Senato degli Stati Uniti per vietare affari petroliferi con questo regime sia un passo consistente nella giusta direzione. Tuttavia, la politica di impegno da parte dell’attuale governo degli Stati Uniti e le esitazioni per conto dei governi occidentali indeboliscono queste decisioni e le rimandano nella più grande misura a non irritare il fascismo religioso con qualsiasi adozione di politiche.
La correzione questa politica inizia con la sua parte chiave che sta mettendo fine a questa stessa denominazione illegale. Questa designazione è stata finora il pretesto di due massacri ad Ashraf e di molte altre esecuzioni in Iran. Correggere questa politica catastrofica servirebbe la pace e la sicurezza del mondo intero, oltre che al popolo iraniano “.
Per quanto riguarda la sicurezza e la protezione dei residenti di Ashraf, la signora Rajavi ha detto: “Ora, per non perdere tempo nella realizzazione di una soluzione, noi avvertiamo che il regime dei mullah e il governo iracheno sono impegnati a fare un pericoloso abuso degli organismi delle Nazioni Unite per trasferire i residenti di Ashraf da una situazione rischiosa e disastrosa. La fiducia nelle Nazioni Unite non dovrebbe trasformarsi in una leva per la creazione di una prigione all’interno di un presidio a seguito delle lusinghe del governo iracheno. Il mondo è testimone che il governo iracheno nè vuole e né è all’altezza di mantenere i suoi impegni presso l’ONU e la comunità internazionale. Tuttavia, la domanda principale è perché le Nazioni Unite hanno taciuto a riguardo?
All’ONU è stata data la massima fiducia, la più alta autorità e quindi la grande responsabilità in questo caso. Pertanto, non dovrebbe escludere la propria responsabilità quando approda alla politica distruttiva del governo iracheno.
Cinque mesi dopo che ogni singolo residente di Ashraf ha presentato la sua domanda, l’UNHCR non dovrebbe più ritardare lo stato del processo di determinazione dei rifugiati. La condizione di emergenza dei residenti di Ashraf e gli ostacoli del governo iracheno rendono necessario per l’UNHCR seguire il processo collettivo di determinazione per i residenti. Questo è un passo inevitabile per garantire la salvaguardia e la sicurezza dei residenti di Ashraf contro varie incontenibili minacce”.

Segretariato del consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana