Palermo, 21 gen. – Resse e tensioni ai distributori di benzina. Scene che si vedono a Palermo dove per molti e’ stata una notte all’addiaccio, a caccia di alcuni litri di carburante. Anche stamane lunghe file di auto si sono fermate in prossimita’ degli impianti di distribuzione. Stesse scene nelle altre citta’ siciliane.
A mezzanotte sono scaduti i cinque giorni di blocchi proclamati dagli autotrasportatori dell’Aias. Ma la protesta non e’ finita. Forza d’urto va avanti. Ancora stamane, informano fonti della polizia stradale, blocchi restano a caselli di San Gregorio, con forti disagi in direzione di Messina e Catania. Cosi’ anche nella Valle dei Templi, ad Agrigento, dove la situazione da giorni e’ piu’ grave che altrove sul fronte del carburante.
Capofila stavolta e’ il Movimento dei forconi che proseguira’ con presidi a macchia di leopardo e, nelle intenzioni meno rigidi, consentendo il passaggio delle autocisterne con il carburante e dei tir con i generi di prima necessita’, chiudendo e aprendo i blocchi a intermittenza. Ma cio’ non avviene, almeno in queste ore, con la rapidita’ sperata soprattutto dopo la mediazione raggiunta ieri in alcune prefetture dell’Isola. Le autocisterne fanno la spola con i distributori, ma perche’ si torni alla normalita’ ci vorra’ tempo.
I manifestanti andranno avanti in questo modo per altri cinque giorni, sette a Palermo. Con un occhio la vertice di mercoledi’, quando il governatore Raffaele Lombardo incontrera’ Mario Monti che ieri in una trasmissione aveva parlato di “fenomeni gravi e inquietanti”. Nella bozza del decreto infrastrutture all’esame del Consiglio dei ministri sono state previste misure a sostegno dell’autotrasporto. La norma prevede un anticipo del recupero delle accise per gli autotrasportatori. Salta inoltre il tetto dei 250mila euro per le compensazioni dei crediti d’imposta.
Per i padroncini e le altre anime della protesta misure ancora insufficienti. Il nodo reale resta il costo del gasolio che va defiscalizzato come gia’ avviene del resto per i pescatori e gli agricoltori.
Prevedendo l’abbattimento del costo del traghetto o dei pedaggi autostradali.