UE, rinnovo cariche: Parlamento a guida socialista

STRASBURGO – Nella prima plenaria del 2012 il Parlamento europeo ha voltato pagina. Nella seconda meta’ della legislatura avra’ una guida socialista. Se l’alternanza tra Ppe e S&D ha consentito il previsto passaggio di consegne tra il polacco Jerzy Buzek ed il tedesco Martin Schulz, la sorpresa e’ venuta dall’elezione dei 14 vicepresidenti. I piu’ votati sono risultati tre socialisti-democratici, con la conferma dell’italiano Gianni Pittella (Pd) nel ruolo di ‘vicario’. I

l primo dei vicepresidenti ‘popolari’ e’ stato lo spagnolo Alejo Vidal-Quadras (risultato quarto per numero di voti ricevuti), seguito, al sesto posto, dall’italiana Roberta Angelilli (Pdl). Per Pittella e Angelilli si e’ trattato di una riconferma, ma il risultato e’ stato percepito in casa Ppe come uno ‘strappo’ perche’ nella prassi di Strasburgo se la presidenza e’ azzurra, la prima vicepresidenza e’ rossa e viceversa. Ma per molti osservatori e’ stato il risultato delle divisioni per gruppi nazionali (con i ‘mediterranei’ come francesi e italiani piu’ europeisti, e i nordeuropei – in particolare i tedeschi – spaccati tra falchi e colombe della Ue) oltre che di estrazione politica, all’interno della grande casa popolare.

”C’e’ probabilmente una tendenza a bilanciare i conservatori che dominano i governi” secondo Pittella. L’arrivo del sanguigno, ruvido e – per autodefinizione – ”non comodo” socialdemocratico tedesco Martin Schulz alla guida del Parlamento europeo coincide con la presidenza di turno del Consiglio Ue affidata alla Danimarca, ovvero alla premier socialdemocratica Helle Thorning-Schmidt. Che avra’ come successore, nel secondo semestre 2012, il presidente cipriota, il comunista Dimitris Christofias.

”Nella seconda meta’ della legislatura – osserva Pittella – il Parlamento avra’ una fortissima iniziativa politica. Schulz e’ un tenace, capace di mettersi di traverso in Consiglio. Sara’ importante per l’intera costruzione europea avere un’istituzione come il Parlamento rafforzato dal Trattato di Lisbona che faccia da contrappeso ai governi per costruire un nuovo equilibrio. Lo stesso Barroso e la Commissione europea saranno rafforzati”. ansa Europa