Ue: Il giorno dell’ira, quel giorno che dissolverà il mondo terreno in cenere: secondo l’annuncio di Davide e Sibilla”. Schulz, Kapò parlamento europeo

BRUXELLES 17 GEN 2012 – “Dies irae, dies illa,/ solvet saeculum in favilla:/ teste David cum Sybilla” (Il giorno dell’ira, quel giorno che dissolverà il mondo terreno in cenere: secondo l’annuncio di Davide e Sibilla). L’agenzia di rating Fitch annuncia il default in atto della Grecia, e il downgrading dell’Italia entro fine gennaio.

La metafora del giorno del Giudizio è più che mai indicata in questo periodo di naufragi. Sono più coloro che assomigliano al comandante Schettino, piuttosto che agli eroici condottieri della storia.
In un’opera di Wagner, quando il soprano stecca, fa male all’opera solo in quei brevi istanti, ma la grandezza di Wagner non viene scalfita. Nell’Unione europea, se stecca la Merkel, autoelettasi leader continentale, viene giù anche il “ciborio”.

Ma non è tutto.

Il socialdemocratico tedesco Martin Schulz e’ stato eletto presidente del Parlamento europeo per la seconda meta’ della legislatura. Il presidente uscente, Jerzy Buzek, ha ufficializzato il risultato nella plenaria di Strasburgo comunicando che alla votazione hanno partecipato 699 parlamentari, con 29 voti nulli e 670 validi. Martin Schulz è risultato eletto con 387 voti, 142 al conservatore Nirj Deva e 141 alla liberal-democratica Diana Wallisalla Wallis.

SCHULZ, IPOTESI FALLIMENTO UE NON E’ IRREALISTICA – ”Per la prima volta dalla sua fondazione, il fallimento dell’Unione europea non e’ un’ipotesi irrealistica”. Lo ha detto il neoeletto presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, nel suo discorso di insediamento, lanciando una sfida ai governi che ”da mesi passano da un vertice all’altro” e fanno ”tornare ad un periodo superato, quello del Congresso di Vienna”. Schulz ha quindi denunciato che ”l’inflazione di vertici” esclude i parlamenti europeo e nazionali dal processo decisionale.

MIA CARRIERA POLITICA NON DIPENDE DA BERLUSCONI – Non si attenua la polemica tra Martin Schulz e Silvio Berlusconi. Il socialdemocratico tedesco, neoletto presidente del Parlamento europeo, noto per lo scontro con l’allora presidente del consiglio che nel 2003 lo defini’ adatto al ruolo di kapo’ in un campo nazista, ha ricordato di ”convivere quotidianamente con questa storia” rivendicando che la sua carriera politica non e’ dipesa da quell’episodio. Schulz ha poi negato di aver intenzione di invitare Berlusconi al Parlamento: ”E non credo che lui se lo aspetti”. ”Il mio interesse a incontrarlo – ha aggiunto – e’ molto limitato ed altrettanto credo che sia da parte sua”.    ”Non lo avevo pregato di offendermi e ancora oggi non gli sono grato per averlo fatto – ha risposto Schulz a chi gli chiedeva se Berlusconi avesse aiutato la sua carriera politica – Non e’ uno scherzo se un capo di stato definisce qualcuno un kapo”. Quando successe, ero gia’ capogruppo ed avevo gia’ una carriera. Oggi non credo di essere stato votato per lo scontro con Berlusconi”.

Guglielmo Donnini