«Le sette meraviglie, son mille a ben contare» cantavano i Mau Mau di Luca Morino e Fabio Barovero in una canzone di una decina di anni fa. E credo che questo verso sintetizzi molto bene lo spirito giusto con cui intraprendere un viaggio che non voglia rimanere semplice turismo che percorre in maniera pedissequa gli itinerari standard segnalati e raccontati da qualsiasi guida.
E per farlo non c’è neanche alcun bisogno di trasferirsi per forza dalla parte opposta del mondo, nella convinzione –sbagliata– che quei paesi di cui sentiamo parlare quotidianamente e di cui conosciamo a memoria i luoghi e i monumenti simbolo non possano riservare sorprese particolari.
Basta veramente poco: fermarsi a chiacchierare con il padrone dell’albergo o del ristorante (meglio, dunque, quelli piccoli o a conduzione familiare), o deviare di qualche metro dalle strade principali e fermarsi per chiedere informazioni quando si incontra qualcosa che ci incuriosisce.
E adesso si prenda, per esempio, Londra…
Vi piacerebbe visitare un museo a lume di candela? Potete farlo ogni primo martedì del mese al Sir John Soane’s Museum di Lincoln Inn’s Fields, nel distretto di Temple. E immaginatevi quale ulteriore fascino per il sarcofago del faraone egiziano Seti I, per i bronzi provenienti da Pompei o per le tre tele del Cataletto custodite dal celebre architetto britannico che ha progettato, fra le altre cose, la sala da pranzo dell’appartamento dei Primi Ministri inglesi al numero 10 di Downing Street.
Vorreste prendere una laurea in specialità circensi? Potreste frequentare i corsi serali del Circus Space di Coronet Street, nel distretto di Hoxton. Fondato nel 1989, e trasferitosi qui cinque anni più tardi, è l’unica università di questo genere in Inghilterra, e una fra le tre scuole circensi più importanti dell’intera Europa, e gli aspiranti acrobati e trapezisti che vogliono perfezionare la loro tecnica provengono da tutto il Vecchio Continente.
Non riuscite a credere che la storia di Re Artù possa essere solamente una leggenda? Non siete gli unici, se è vero che la pietra conservata in una nicchia del muro del negozio di articoli sportivi di Cannon Street è nientedimeno quella da cui Artù estrasse la spada Excalibur. Qualche secolo dopo, secondo quanto raccontato da William Shakespeare nel suo dramma Enrico VI, su quella stessa pietra Jack Cade (capo della rivolta contro il re del 1450) si autoproclamò Signore della Città.
Luca Balduzzi