ROMA 12 Gen 2012 – Dopo i due no della Consulta ai quesiti referendari sulla legge elettorale, il commento più violento è stato quello di Antonio Di Pietro che si è scagliato contro il Colle, parlando di una “decisione politica per compiacere il Capo dello Stato”.
Offesa che Giorgio Napolitano non accetta liquidando come “volgari insinuazioni” gli attacchi dell’Idv e convocando in serata i presidenti di Camera e Senato per sollecitare la riformaEgli ha parlato di decisione politica compiacente verso i desideri del Colle.
Quando il Cavaliere, diciamo un secolo fa, definiva la Corte “un’istituzione politicizzata”, tutti si strappavano le vesti in manifestazione di inorridita contrarietà alle sue volgari ed eversive esternazioni.
Potremmo dire, cinicamente: oggi a me, domani a te. Si risparmino le preziose vesti le tante vestali del politically correct: da sempre, le decisioni della Corte sono politiche; chi non se ne accorge, non vede, o fa finta di non vedere. Lunga vita alle istituzioni italiane e ai cultori farisei delle medesime.
guglielmo donnini