Di Pietro sul referendum: un piacere al Quirinale, volgarità che rischia di diventare regime

“Con la sua decisione, la Consulta ha voluto impedire al popolo italiano di scegliere quale legge elettorale vuole”. Antonio Di Pietro non usa mezzi termini per criticare le decisioni della Corte Costituzionale sui referendum. “Si tratta di una scelta che non ha nulla di giuridico e di costituzionale ma è politica e di piacere solo al capo dello Stato e alle forze politiche inciuciste -ha detto il leader dell’Idv-. Una volgarità che rischia di diventare regime se non viene fermata dal popolo con le elezioni. E’ tempo di scendere nelle piazze e di passare alla protesta attiva per non assistere piu’ a questo scempio di democrazia”.

Non è sorpreso Arturo Parisi dalla decisione: “Rispetta le previsioni della vigilia riportate concordemente dai giornali…”. Noi, aggiunge, “abbiamo fatto la nostra parte. Ora spetta ai leader dei partiti. Non vorrei essere nei loro panni”.

”Ora vedremo quali sono le motivazioni della decisione della Consulta sul referendum elettorale. Comunque, bisogna procedere alla modifica della legge elettorale per un’iniziativa parlamentare. Anche perché è evidente che bisogna andare in questa direzione vista la volontà della gente dimostrata dalla raccolta delle firme e la continua crescita del clima dell’antipolitica”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera e deputato del Pdl Maurizio Lupi parlando a Montecitorio.

Di “sentenza politica e non giuridica” parla anche Mario Segni. “La Corte si è fatta spingere da forti pressioni politiche. Vedrò quali motivazioni giuridiche ci possano essere, staremo a vedere. E’ un giorno triste, io sono addolorato perché questa era una soluzione al problema di quella legge schifosa che e’ il porcellum. L’Italia ha perso l’occasione per sbarazzarsi di una delle sue peggiori leggi. Tra qualche giorno tutti parleranno di altro e la legge elettorale verra’ rimandata all’anno prossimo prima delle elezioni”. adnkronos