Perfino l’ultimo degli esperti in comunicazione sa che una smentita – in particolare quando non si dispone di prove inconfutabili per sostenerla – è una notizia data due volte.
Secondo il Wall Street Journal, la Merkel, in ottobre, avrebbe chiesto a Napolitano le dimissioni di Berlusconi. Puntuale, come un treno delle ferrovie svizzere, è giunta la smentita del Quirinale. Poiché è impensabile che Napolitano mai ammetterebbe la “verità” del quotidiano Usa, a cosa serve la smentita?
Solo a coloro che vogliono crederci. Ma se la smentita serve a coloro che vogliono crederci, perché dare una smentita alla quale nessuno crede, salvo
quelli di cui sopra? Come vedete, potrei continuare all’infinito con il tormentone alla “napolitana”. Abbiamo tanti di quei problemi che forse è inutile preoccuparci per le smentite del Colle.
guglielmo donnini