29 dic. – Sale la tensione tra Teheran e la comunita’ internazionale dopo la minaccia iraniana di chiudere lo stretto di Hormuz. L’Iran ha denunciato l’entrata di una portaerei statunitense nella zona dove, dal 24 dicembre, si stanno svolgendo le manovre militari iraniane, e ha annunciato di essere pronto al confronto con chiunque entri nell’area. Lo stretto di Hormuz e’ uno dei corridoi piu’ strategici del pianeta, in cui passa un terzo del traffico marittimo mondiale di petrolio, quasi un quinto dello scambio mondiale di greggio.
Non stupisce quindi che abbia creato allarme nella comunita’ internazionale l’ennesima minaccia iraniana di voler chiudere il passaggio. “Un aereo da ricognizione iraniano ha identificato una portaerei statunitense nella zona di manovra in cui sono dispiegate le navi da guerra iraniane, ha scattato foto e filmato le immagini”, ha dichiarato l’ammiraglio Mahmmoud Moussavi. “In linea con il diritto internazionale, siamo pronti a confrontarci con i trasgressori che ignorino i perimetri di sicurezza imposti per le esercitazioni“. La nave da guerra ‘avvistata’ e’ probabilmente la portaerei a propulsione nucleare ‘USS John Stennis’, una delle piu’ grandi unita’ navali della Marina Usa, che Washington aveva gia’ annunciato di voler mandare nella zona.
L’Iran, che e’ gia’ sottoposto a numerosi tornate di sanzioni per il suo programma nucleare, ha piu’ volte minacciato di voler chiudere lo stretto di Hormuz, se attaccato o se la sua economia sara’ ulteriormente soffocata; ma una mossa del genere sprofonderebbe nel caos il mercato mondiale del petrolio. Mercoledi’ il capo della marina iraniana ha detto che chiudere lo stretto, per l’Iran, sarebbe “come bere un bicchier d’acqua”. In realta’, dicono gli analisti, non sarebbe affatto facile: la Quinta Flotta statunitense, di stanza in Bahrain, e’ vicina, e riesce a monitorare facilmente i movimenti iraniani.
L’Iran, spiegano gli analisti, potrebbe replicare la misura di blocco adottata dalle navi da guerra Usa durante la crisi dei missili cubana, oppure creare problemi alle petroliere occidentali con missili, mine o attacchi kamikaze; ma non e’ facile affondare una superpetroliera che e’ molto piu’ grande e resistente di una nave da guerra.
Secondo DEBKAfile, le forze statunitensi e Nato nel Golfo Persico sono gia’ in allerta perche’ gli iraniani si stanno preparando a seminare di mine lo stretto. Intanto sulla questione dello stretto di Hormuz e’ intervenuto anche il premier Mario Monti: “E’ urgente rafforzare gli strumenti di pressione sull’Iran”, ha affermato Monti spiegando di condividere la posizione della comunita’ internazionale “con la sola limitazione che l’embargo non riguardi le importazioni che non apportano nuove risorse finanziarie” all’Iran. agi