Accade a Castel Maggiore, a Bologna insomma, dove il Comune non trova le carte che dimostrano l’acquisizione di una strada costruita da un’azienda fallita. Ma la cosa che fa discutere non è solo l’insolita proposta, bensì quella che è stata lanciata dal Coordinatore Pdl Filippo Berselli.Il Senatore, propone di partecipare al procedimento attraverso una sottoscrizione pubblica, e in caso di aggiudicazione, di destinarla a museo permanente all’aperto sui crimini del comunismo. L’area verrebbe recintata e per accedervi si pagherebbe un biglietto d’ingresso, eccezion fatta per i residenti. Il ricavato della sottoscrizione e degli intriti delle visite, verrà destinato a copertura delle spese di gestione del Museo.
Una strada, completa di marciapiedi, di aiuole spartitraffico e di una rotonda, messa all’asta, con un prezzo di partenza di 70.000 euro.
Potrebbe succedere a via Pablo Neruda di Castel Maggiore il prossimo 31 gennaio, giornata in cui il Tribunale di Firenze ha programmato la vendita di un terreno comunale che, però, del Comune non è mai diventato una proprietà effettiva.
Potrebbe succedere a via Pablo Neruda di Castel Maggiore il prossimo 31 gennaio, giornata in cui il Tribunale di Firenze ha programmato la vendita di un terreno comunale che, però, del Comune non è mai diventato una proprietà effettiva.
L’azienda che ha realizzato queste opere di viabilità, infatti, è stata dichiarata fallita nel 1998, ma l’Amministrazione attuale non riesce a trovare da nessuna parte l’Atto di Impegno con cui i suoi predecessori avrebbero dovuto formalizzare la loro intenzione di entrare in possesso di quanto costruito una volta terminati i lavori che, per inciso, quella stessa Amministrazione si trovò a dovere portare a termine.
E dunque la strada e il suo arredo urbano rimangono tuttora una proprietà dell’impresa fallita, e devono essere messe all’asta per potere pagare i suoi creditori.
E dunque la strada e il suo arredo urbano rimangono tuttora una proprietà dell’impresa fallita, e devono essere messe all’asta per potere pagare i suoi creditori.
Ma è proprio in merito ai tempi del fallimento dell’azienda che il Primo Cittadino Marco Monesi cerca di allontanare la completa responsabilità del Comune per la situazione paradossale che si è venuta a creare.
(Nel servizio, l’intervista a Marco Monesi, Sindaco di Castel Maggiore)