Genova – Aveva definito «gaglioffi» l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l’ex ministro della Giustizia Angelino Alfano: confermata, dalla corte di Cassazione, la condanna disciplinare della censura nei confronti di Adriano Sansa, presidente del tribunale dei minori di Genova ed ex sindaco del capoluogo ligure.
Sansa usò il termine denigratorio durante una riunione dell’Associazione nazionale magistrati svoltasi il 30 settembre del 2008, in una fase acuta dello scontro tra magistratura e governo sulle leggi ad personam e la riforma della giustizia.
I supremi giudici hanno replicato a Sansa che «la riferibilità, sia pure implicita, della locuzione offensiva ai rappresentanti del governo» era stata da lui stesso ammessa nelle memorie scritte e nelle dichiarazioni spontanee. Quanto al termine gaglioffo, secondo la Cassazione, correttamente il Csm lo ha giudicato «offensivo» come sinonimo di «cialtrone, imbroglione, manigoldo, delinquente, avvezzo alla sopraffazione».