Clini in Montenegro, dove le aziende verdi guadagnano e gli italiani ci rimettono

In Montenegro nuova sede del ministero dell’ambiente: un edificio “ecologico” del valore complessivo di 13 milioni di euro, finanziato in parte anche dal ministero italiano dell’ambiente italiano.

I programmi comuni tra Italia e Montenegro in campo ambientale e gli investimenti “verdi” italiani nel paese balcanico sono stati al centro della visita ufficiale del ministro dell’ambiente, Corrado Clini, a Podgorica, capitale del Montenegro, avvenuta lo scorso 12 dicembre, durante la quale il ministro Clini che ha incontrato il premier Igor Lukšic e il ministro montenegrino dell’ambiente.

Tra i progetti in cantiere, quello di maggiore rilievo è la costruzione della nuova sede del ministero montenegrino dell’ambiente: un edificio “ecologico” che sarà realizzato in 2 anni da imprese italiane con le migliori e più avanzate tecnologie “verdi”. Il progetto, del valore complessivo di 13 milioni di euro, è finanziato in parte anche dal ministero italiano dell’ambiente.

Altre iniziative che vedono coinvolti il ministero insieme con imprese italiane riguardano:
• i settori dell’energia e delle fonti rinnovabili;
• il turismo sostenibile sulla costa ma anche nelle montagne dell’interno (Žabljak, la Via dei formaggi a Kolasin);
• la mobilità “verde” nelle città di Perasto-Perast e Cattaro-Kotor;
• l’assistenza nell’armonizzare la legislazione ambientale montenegrina con quella europea in vista dell’ingresso del paese nella Ue;
• la collaborazione nella gestione dei rifiuti e nell’energia ottenuta dal biogas;
• l’istituzione delle prime riserve marine a partire dalla costa tra Budua-Budva e Petrovazzo-Petrovac.

“La partnership con il Montenegro – ha affermato il Ministro Clini – rappresenta un tassello importante della strategia italiana che vede nella cooperazione internazionale in materia ambientale un veicolo fondamentale per disseminare tecnologie “verdi” made in Italy, contribuendo allo sviluppo sostenibile ed alla crescita delle professionalità e dell’imprenditoria italiana legate alla green economy”.