23 DIC 2011 – Banda Aceh, 23 dic. – Trascinata lontano dalle gigantesche onde, scatenate dallo ‘tsunami’ che il 26 dicembre 2004 semino’ lutti e devastazioni da un capo all’altro dell’Oceano Indiano, e data da allora per morta annegata, una ragazzina indonesiana e’ ricomparsa viva e vegeta dopo sette anni nel suo villaggio di origine, Meulaboh, nel territorio autonomo di Aceh, all’estremita’ settentrionale dell’isola di Sumatra.
L’incredibile vicenda, riferita dall’agenzia di stampa ‘Antara’, ha per protagonista la quindicenne Mary Yuranda. Aveva 8 anni quando spari’ tra i flutti: dopo aver fatto di tutto per rintracciarla, i suoi genitori si erano rassegnati.
Lei pero’ e’ improvvisamente ricomparsa in un bar del proprio paese: all’inizio l’hanno presa per una mendicante, perche’ era vestita di stracci e non ricordava ne’ come si chiamassero i genitori ne’ dove abitassero. Le e’ pero’ venuto in mente il nome del nonno, Ibrahim: l’anziano e’ stato fatto chiamare e ha riconosciuto la nipote, grazie ad alcune voglie sull’addome e a un neo e una cicatrice sul viso.
Quando ha rivisto il padre Tarmius e la madre Yusnidar, l’adolescente ha raccontato loro di essere stata portata dalla corrente fino alla spiaggia di un altro villaggio, dove e’ caduta nelle grinfie di una donna che l’ha costretta a chiedere l’elemosina per tutto il tempo trascorso. Alla fine l’ha convinta a lasciarla andare e ha fatto l’autostop per tornare a casa: un taxista si e’ impietosito e l’ha raccolta, mettendo fine all’odissea.
Particolarmente felice la mamma, cui lo ‘tsunami’ aveva portato via due dei tre figli: la sorella maggiore di Mary rimane tuttora dispersa. L’Indonesia pago’ il tributo peggiore al cataclisma del 2004: piu’ di tre quarti degli oltre 230.000 morti complessivi persero la vita nell’arcipelago asiatico. agi