Ad un mese dal “berlusconicidio” chi festeggia?

di Vincenzo Merlo

Mario Monti

Le ultime vicende italiane hanno qualcosa di surreale.
Proviamo a ricapitolare: il governo Berlusconi, votato dalla maggioranza degli italiani, riesce a togliere l’ici sulla prima casa e la tassa di successione, arrivando ad estendere la cassa integrazione ai lavoratori del commercio e dei servizi (in 3 anni ne hanno usufruito in 750.000), attenuando così l’impatto della crisi globale.

I dati dicono inoltre che l’esecutivo di centro-destra riesce a tenere la disoccupazione all’8.5% ( dato medio europeo al 10%, con punte del 21.5% in Spagna, ma anche del 9% in Francia), ad abbassare più degli altri Paesi il rapporto deficit-pil, nel 2011 al 3.7%, avendo già raggiunto l’avanzo primario (in vista del pareggio di bilancio nel 2013), a far crescere le esportazioni (nel 2011 salite del 12%), a non far salire il debito pubblico (lievemente sceso nell’ultimo anno al 118%, sotto i 1900 miliardi).

Il tutto con una crisi finanziaria globale devastante, che sta impoverendo il mondo intero e ha già causato il cambio di 7 governi europei (considerando che è proprio l’eurozona ad essere maggiormente colpita dalla speculazione internazionale, a causa della nota debolezza strutturale dell’euro, moneta non difesa da una vera Banca Centrale, non supportata da una unione politica, nonchè frutto di un accordo imposto ai cittadini europei da un’elite di burocrati, politici ed economisti poco avveduti).

In un tale contesto il governo Berlusconi ha fatto miracoli, rispettando i vincoli di bilancio e garantendo al contempo protezione sociale, oltretutto affrontando brillantemente emergenze come la ricostruzione in Abruzzo, dove sono state ricostruite a tempo di record migliaia di abitazioni. Lungi dall’essere ringraziato, Berlusconi è stato massacrato e insultato in ogni dove, con un campagna orchestrata a dovere.

Grazie ad un golpe in guanti bianchi è approdato al potere un euroburocrate amico dei “poteri forti”: subito beatificato da sinistri, “grande stampa”, banchieri e Confindustria. Appena insediato, compie macelleria sociale come mai si era vista prima, con una manovra recessiva che si compone di: allungamento dell’età pensionabile (dai due ai sei anni, con la sostanziale abolizione delle pensioni di anzianità); blocco della copertura da inflazione per le pensioni superiori ai mille euro; reintroduzione dell’Ici sulla prima casa (ad estimi rivalutati), aumento esponenziale delle tasse sulle seconde e terze case; aumento delle accise sui carburanti (dai 9 ai 13 centesimi per litro); aumento di due punti dell’iva sulle aliquote del 21% e del 10% (dal settembre 2012); stangata sulle operazioni bancarie. L’insieme del pacchetto comporta un aumento della pressione fiscale, che passerà dal 42.7% del 2011, al 47% del 2014 (stime presunte ma attendibili). La manovra è recessiva, iniqua e avrà conseguenze disastrose per tutta l’economia italiana dei prossimi anni.

Ebbene, nonostante non sia stato votato da nessuno, “grande stampa” e poteri forti hanno proceduto ad una inopinata santificazione di questo governo dei “tecnici”.

Alcune domande si impongono: tutto ciò non è surreale? Cosa dicono ora gli “intelligenti” che hanno tirato monetine a Berlusconi, non più tardi di un mese fa? Davvero c’era da festeggiare?