Spacciavano cocaina su facebook, 8 domenicani arrestati

Varese, 17 dic. – Una vasta organizzazione che spacciava ingenti quantitativi di cocaina, utilizzando la moderna tecnologia, e in particolare un noto social network.
L’hanno scoperta gli uomini della Guardia di Finanza di Luino, in provincia di Varese, che hanno arrestato otto persone originarie della Repubblica Domenicana. A capo dell’organizzazione vi era, secondo le risultanze investigative, Aleandro Rodriguez Rincon, un 34enne che aveva aperto un profilo su Facebook con lo pseudonimo ‘El Porder’, che avrebbe utilizzato per contattare i complici in Spagna.

Proprio il social network avrebbe costituito la base fondamentale per gli ordinativi della cocaina nel Paese iberico, che poi veniva venduta in Italia e in Svizzera.

Scoperto questo meccanismo, le Fiamme Gialle hanno intercettato le chat, risultate “fondamentali – si spiega – per ricostruire i contatti internazionali”. La banda, solo l’anno scorso, avrebbe gestito almeno 12 chili di cocaina, considerata purissima e fatta arrivare in Italia anche attraverso i soliti portatori d’ovuli (almeno 22 i viaggi individuati). La droga sarebbe poi stata distribuita a una rete di venditori al dettaglio che agiva prevalentemente nelle zone di confine fra Italia e Svizzera, in particolare nel Luinese, e nel Ticino. Rincon si trova in carcere dal 25 gennaio, quando fu fermato all’aeroporto di Orio al Serio, in provincia di Bergamo, con 55 ovuli nello stomaco (660 grammi di cocaina).

Stando sempre alle ricostruzioni della Guardia di Finanza, il tragitto che l’uomo compiva per i suoi traffici era sempre lo stesso: partenza da Malpensa per recarsi all’estero e fare rifornimento, rientro allo scalo bergamasco. Quindi a Milano per consegnare una parte degli ovuli a un connazionale, poi il ritorno a casa, a Luino. Dalle intercettazioni emergerebbe persino che si allenava a gestire gli ovuli in pancia ingerendo senza masticarle delle piccole carote per allargarsi lo stomaco.

La Guardia di Finanza, dopo il suo fermo di un anno, ha cercato di intercettare tutti i suoi terminali sul territorio fino alle ordinanze odierne di custodia cautelare concessi dal Gip Cristina Marzagalli del Tribunale di Varese.
L’indagine e’ stata coordinata dal sostituto Tiziano Masini, anche se poi la richiesta dei provvedimenti restrittivi e’ stata firmata dal collega Agostino Abate. (AGI)