Pochi giorni fa il Parlamento Europeo a schiacciante maggioranza di 454 voti contro 86 meritevoli Popolari spagnoli, affiancati da qualche collega benintenzionato, ha varato una risoluzione che definisce l’aborto uno degli obiettivi necessari da perseguire al fine di combattere la diffusione dell’Aids.
La risoluzione B7-0615/2011, Sulla lotta all’Aids nell’Unione Europea e nei Paesi limitrofi.
Questa strategia perversa e diabolica delle lobby europeiste hanno varato una disposizione che di fatto impone ai Paesi membri di garantire il “diritto” all’aborto libero e gratuito come parte del sistema sanitario nazionale, nonché l’accesso ai metodi contraccettivi, compresi quelli detti d’emergenza, come la “pillola del giorno dopo”, tutto col pretesto di arginare l’epidemia di AIDS che colpisce il nostro continente, in ragione dello stretto legame tra salute e “diritti riproduttivi e sessuali” da un lato e virus dell’HIV dall’altro.
In altre parole, i programmi di prevenzione contro la malattia del secolo diventano parte integrante dell’assistenza sanitaria riproduttiva e sessuale che include l’aborto libero, legale e gratuito.di garantire il “diritto” all’aborto libero e gratuito come parte del sistema sanitario nazionale, nonché l’accesso ai metodi contraccettivi, compresi quelli detti d’emergenza, come la “pillola del giorno dopo”, tutto col pretesto di arginare l’epidemia di AIDS che colpisce il nostro continente.
La difesa di non meglio precisati “diritti sessuali”, compressi quelli degli omosessuali, getta un’ombra pesante sulle vere intenzioni del Parlamento di Bruxelles nel varare questo provvedimento. Infatti, studi pubblicati di recente mostrano come l’incidenza dell’AIDS in Europa sia 80 (ottanta) volte superiore fra gli omosessuali piuttosto che fra gli eterosessuali.
Non si capisce come una Risoluzione che intenda lottare contra l’epidemia di AIDS protegga, contestualmente, i principali propagatori della stessa epidemia.
Sembra così delinearsi sempre più nitidamente lo scontro fra due concezioni diametralmente opposte dell’Europa. O meglio, fra l’autentica Europa, fedele alle sue radici cristiane, e quella fasulla, laicista e relativista, vagheggiata dagli utopisti, buonistim relativisti e nichilisti arroccati nel Parlamento Europeo.