Se non ci fosse Piero Ostellino, e pochi altri, a tenere accesa la fiammella del pensiero liberale, potremmo chiudere bottega e pensare ad altra attività intellettuale. Magari allo studio della diversa crescita e rigogliosità di una rosa, se accudita ogni giorno con spirito maomettano piuttosto che buddista.
Oggi, Ostellino ha scritto sul Corriere:”Il moderno Leviatano avrà dimostrato che le libertà borghesi erano (solo) “formali” e ad esse avrà sostituito quelle “sostanziali” dello “Stato paternalista”, che sono, poi, il fine di tutti i totalitarismi”. Dal I° gennaio 2012, pietra tombale sulla fine del segreto bancario. È questo che vogliono gli italiani? E in cambio di che cosa? Ma leggiamo la conclusione dell’articolo di Ostellino:”Il controllo, cui lo Stato
sottoporrà vite diverse, e l’omologazione pubblica che ne seguirà, minacciano di essere la negazione della diversità e della tolleranza. In definitiva della libertà”.
Chiunque abbia a cuore la propria libertà e quella del Paese, rifletta bene sulle parole di Ostellino. Avrà la conferma dei pericoli che corriamo. Chi la pensasse in modo diverso, gioisca:è arrivato il suo momento! Grazie anche a Mariuccio da Varese.
guglielmo donnini
Come “istruzioni per l’uso” consigliamo il libro di Piero Ostellino “Lo Stato Canaglia, come la cattiva politica continua a soffocare l’Italia” (Rizzoli)