Sempre più spesso i Comuni installano strumenti di controllo della circolazione non tanto per la sicurezza, ma solo esclusivamente per ripianare i
debiti delle casse comunali. I controlli a distanza sono i più odiosi: centinaia e centinaia di sanzioni per semafori gialli brevissimi, e incidenti
per paura di prendere la sanzione. Sarebbe bene che la Procura della Repubblica cominciasse ad indagare. I difensori civici potrebbero e dovrebbero raccogliere le informazioni e avviare indagini.
A questo proposito un lettore ci scrive:
Ad Imola sono in funzione alcuni semafori dotati di videocamera per multare gli automobilisti non perché passano con semaforo rosso, ma perché disgraziatamente debbono percorrere quella strada e quell’incrocio.
I semafori sono programmati con il giallo che dura qualche millesimo di secondo, se l’automobilista riesce a frenare allo scattare del giallo finisce oltre la linea di stop e scatta la multa per attraversamento con semaforo rosso, anche se attraversamento non c’è stato, se l’automobilista prosegue, dato che il giallo è appena scattato anche per evitare una brusca frenata, attraversa l’incrocio con semaforo rosso e scatta la multa inesorabilmente.
Ieri mattina, mercoledì 7/12 all’incrocio di via Selice/Turati il semaforo funzionava addirittura solo con i segnali rosso e verde, il giallo completamente spento, molti automobilisti superata la linea di stop si sono trovati il semaforo di fronte già con il segnale rosso, nessuna possibilità di evitare la multa. All’incrocio Pisacane/Santerno sempre ieri mattina è stato constatato che la durata del segnale giallo del semaforo ad un’auto che procedeva a 35 km. orari dava la possibilità di percorrere quattro metri.
In pratica il comune, con la collaborazione di chi gestisce i servizi delle videocamere semaforiche, ha probabilmente deciso di fare cassa sugli automobilisti che si trovano ad attraversare gli incroci con i semafori truccati. La questione è nota, altri comuni si sono trovati con migliaia di cause e ricorsi ed hanno dovuto annullare le multe; avverrà anche ad Imola ?
Lettera a firma: Gonario Manca.
La Sanzione e non Multa, per passaggio col semaforo rosso è di 150 euro e 6 punti-patente. Il sottoscritto, che ne ha appena presa una, e per sgombrare il campo da equivoci, sarebbe favorevole addirittura al carcere piuttosto che alla sanzione, in quanto, ritiene che passare col rosso equivale al tentato omicidio, punto e basta! Per un caso simile, vi è una recentissima sentenza del Giudice di Pace di Bassano del Grappa (Vicenza) che dà ragione all’automobilista e torto a un Comune. Vi chiederete, perché il “trasgressore” ha vinto? Ha vinto grazie a una valutazione scientifica sui tempi minimi del giallo.
Si, proprio così. Secondo la “difesa”, la luce gialla deve avere una durata minima di 9,24 secondi (in città col limite di 50 km/h). Sempre. Non conta a quale incrocio è messo il semaforo; né la presenza di traffico su quella strada. Se il giallo dura meno, allora la multa data col Photored, T-Red o Ftr (apparecchi che fotografano la violazione) non vale.
La “difesa” fa espresso riferimento a leggi precise e a circolari ministeriali. Risultato, c’è chi canta vittoria: tutte le multe date con Photored o T-Red sono da annullare, lì dove – col limite di 50 km/h in città – il giallo abbia una durata inferiore ai 9,25 secondi (ossia ovunque). La conseguenza è che molti automobilisti si catapultano a chiedere la cancellazione delle sanzioni.
Interpellato un Consulente Tecnico Unione Nazionale Consumatori ci conferma:”tale dato deriva proprio da leggi cogenti dello Stato Italiano, che fanno riferimento anche al CDS, fra queste, la Direttiva del 5-11-2001, la Direttiva D.M. 19-04-2006, Parere del 20 ottobre 2006, Direttiva 24 ottobre 2000 e non dimentichiamo le due Direttive la n. 3698 e 3699 del 08-06-2001” ed ha poi aggiunto:”E’ ora che la Pubblica Amministrazione
rispetti le leggi prima avere la pretesa di farle rispettare agli altri in modo irregolare”.
Certo che farsi accogliere un ricorso perché il giallo è breve è tuttora difficilissimo.
Sulla moralità degli Enti locali che mettono Photored, T-Red o Ftr, con un giallo brevissimo (un paio di secondi) per fare cassa sui cittadini, non credo che servano commenti.
Francamente, non ce la sentiamo di spingere i “sanzionati” a fare ricorso. Le probabilità di vincere sono basse. Se vai dal Prefetto, sborsi il doppio della multa: 300 euro. Poi ci sono i Giudici di Pace ai quali siamo grati perché spesso, annullano multe ingiuste, frutto di trappole escogitate dai Comuni, che potrebbero anche farti pagare qualcosa in più dei normali 154 euro (+euro 6,60 di spese spostali, + euro 9,50 per spese di accertamento per un totale di euro 170,10) del verbale originario.
Altro invito che facciamo è quello si stare alla larga dalle illusioni dei ricorsi facili che trovate su Internet. I ricorsi si fanno ridendo; le sconfitte di fronte ai giudici si pagano piangendo. Forse è meglio versare entro 60 giorni dalla notifica i 154 euro di sanzione + spese postali e + spese di accertamento, comunicando chi era alla guida al momento della pseudo-infrazione. Al conducente indicato verranno sottratti i punti della patente, con l’aggiunta della “recidiva”, e cioè, se nell’arco di due anni si reitera l’infrazione, c’è il ritiro della Patente.