Maxi sequestro di funghi porcini cinesi venduti come ‘made in Italy’

Roma, 7 dic. – Cinque quintali di funghi porcini provenienti principalmente dalla Cina, ma commercializzati come prodotto italiano, sono stati sequestrati dal Corpo forestale dello Stato nel corso di un’operazione condotta in Lombardia, Piemonte, Veneto e Campania. I funghi – si legge in una nota – erano distribuiti da un’azienda operante nell’hinterland milanese e venivano posti in vendita sugli scaffali dei supermercati con etichette riportanti in modo esplicito il riferimento all’Italia come luogo di origine del prodotto ingannando cosi’ i consumatori.

L’Operazione ”Por-Cina” ha avuto inizio lo scorso mese di novembre, quando da un controllo amministrativo effettuato dal personale del Comando provinciale di Benevento del Corpo forestale dello Stato presso un locale punto vendita, e’ stata riscontrata la presenza di confezioni di funghi porcini secchi con l’indicazione del Tmc (Termine Minimo di Conservazione) oltre il limite consentito dalla legge, che prevede una data di scadenza non superiore ai 12 mesi dal confezionamento.

I controlli si sono concentrati presso la ditta che commercializzava il prodotto, scoprendo cosi’ l’origine cinese degli alimenti posti in vendita dall’azienda milanese. Sono state poste immediatamente sotto sequestro tutte le confezioni riportanti la dicitura ‘Made in Italy’ presenti all’interno del magazzino, contestando al titolare dell’azienda il reato di frode nell’esercizio del commercio. Nei giorni successivi, su espressa delega della Procura di Milano, sono stati controllati tutti gli esercizi commerciali che avevano acquistato funghi porcini secchi dall’azienda lombarda.

Sul fenomeno dell’import dalla Cina la Coldiretti lancia l’allarme: le importazioni di funghi freschi e refrigerati sono aumentate del 317% nel 2011 e si stima che raggiungeranno i 40mila chili a fine anno. L’aumento delle importazioni di porcini dall’estero va imputato all’annata climatica sfavorevole per la raccolta in Italia del prelibato micelio. La fine dell’estate e l’autunno sono stati infatti senza pioggia mentre la nascita dei funghi che per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali – precisa la Coldiretti – terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.

La contraffazione provoca gravi danni al made in Italy nell’agroalimentare dove secondo il primo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia realizzato da Coldiretti e Eurispes il volume d’affari delle attivita’ della criminalita’ organizzata nel settore agroalimentare, ammonta oggi a 12,5 miliardi di euro.

Al danno economico in questo caso si aggiungono anche i rischi per la salute poiche’ la Cina nel 2010 ha conquistato il triste primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perche’ contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea. Su un totale di 3.291 allarmi per irregolarita’ ben 418 (13 per cento) – conclude la Coldiretti – hanno riguardato la Cina per pericoli derivanti dalle contaminazioni dovute sopratutto a materiali a contatto con gli alimenti, sulla base della Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti.

(Adnkronos/Ign)