Monna fiducia, ultima Dea…

Si va facendo sempre più calda l’esigenza di porre la fiducia su “SALVA ITALIA”.
Abbiamo visto Monti accolto dalle trombe della “Marcia trionfale”. L’Aida in parlamento sulle note immortali di Verdi. Adesso, la strana maggioranza, sempre più somigliante a un’ammucchiata irreale, si sta sciogliendo di fronte alla favola dell’equità narrata ai gonzi. Gente incavolata potrebbe pazziare, in parlamento. La tanto deprecata Monna Fiducia, criticata in cima al Colle, sta per essere richiamata con urgenza dalle ferie; strappata al meritato riposo del dopo Berlusconi.

Il memorabile Luca Cupiello, interpretato dal grande Eduardo nella commedia “Natale a casa Cupiello”, per dare un significato al suo
ineffabile profilo di prestatore d’opera napoletano, si definiva “uomo di fiducia”.

Diciamo allora che l’Italia è un paese di fiducia, o di fiducie, se preferite. Ci alziamo al mattino con la fiducia; la sera, andiamo a letto con la
fiducia. Siamo tutti donne e uomini di fiducie. Malgrado la Merkel, che non è riuscita a imparare il greco; malgrado Sarkozy, che non è riuscito a imparare né il greco né il tedesco e non sa distinguere il riso dal pianto.

Ce la faremo? Certo che sì. Con la solita mozione di fiducia. Che fa dire a ciascuno:”Ah, se non avessero messo quella maledetta fiducia, avrei votato contro”. Monna Fiducia come tappo alla coscienza. Anche questa è l’Italia.

guglielmo donnini