Ci siamo imbattuti in un articolo a firma di Danilo Quinto, pubblicato su Bussolaquotidiana. Lo sottoponiamo alla vostra riflessione.
(…) Il “ddl stabilità”, approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati meno di un mese fa, il 10 novembre, è stato presentato come lo spartiacque
ineludibile per iniziare a rispondere alle richieste dei burocrati europei rispetto alla situazione economica del Paese. [……….]
E’ stata prevista una provvidenza a favore di Radio Radicale, per la quale si sono mobilitati nei mesi scorsi 547 parlamentari di tutti di partiti – la maggioranza assoluta di entrambe le Camere, 341 Deputati, (54,1% alla Camera dei Deputati) e 206 Senatori (64,2% al Senato), corrispondenti al 57,5% dei 951 eletti in carica – che con la sottoscrizione di un testo politico sono stati concordi nel ritenere “che la convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico e la Centro di Produzione S.p.a., stipulata ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della legge 11luglio 1998, n. 224 ha permesso, in tutti questi anni, la trasmissione attraverso le frequenze di radio Radicale, delle sedute del Parlamento, svolgendo in questo modo un vero e proprio ruolo di servizio pubblico; [….]
Forti di questo straripante consenso, i radicali hanno presentato un emendamento in Commissione Senato al “ddl stabilità”, che chiedeva il rinnovo della convenzione per i prossimi tre anni. La convenzione del 1998, rinnovata nel 2001, 2004 – Governo Berlusconi – 2006 – Governo Prodi – 2009 Governo Berlusconi – ogni volta all’interno delle norme della legge finanziaria. L’ultimo importo prevedeva 9,9 milioni di euro l’anno per tre anni, fino al 31 dicembre 2011.
I radicali hanno ottenuto tre milioni di euro per il 2012. Ma si può essere certi che a breve sarà scatenata una nuova campagna per il
rinnovo totale di questa convenzione e i radicali dimostreranno, ancora una volta, la loro capacità di raccogliere consensi unanimi, qualitativamente e quantitativamente senza precedenti, come si evince scorrendo i nomi dei 547 parlamentari pubblicati sul sito di Radio radicale.
Questa vicenda, che abbiamo documentato su questo giornale in questi mesi, ha un risvolto che continuiamo a non comprendere, anche perché non abbiamo ricevuto risposte da coloro ai quali ci siamo rivolti. Chi sono costoro? Sono i tanti parlamentari cattolici o dichiaratamente per la vita che, firmando il testo a favore di Radio Radicale, hanno concorso di fatto al raggiungimento di quest’obiettivo, seppur parziale. Ricordiamo qualche nome, tra i più significativi: Mario Baccini, Laura Bianconi, Luigi Bobba, Pierluigi Castagnetti, Renato Farina, Giuseppe Fioroni, Marco Follini, Maria Pia Garavaglia, Savino Pezzotta, Eugenia Roccella.