Governo-Sindacati: Che non finisca a “tarallucci e vino”

Il peggiore affronto, che mai le parti sociali avrebbero potuto ricevere da Monti, è la convocazione per domenica prossima, 4 dicembre. Il desiderio delle parti sociali sarebbe stato, come ai tempi della Prima repubblica, perpetuatosi (purtroppo!) anche nella Seconda, la convocazione attorno all’enorme tavolo delle trattative estenuanti.

Quel triste e giulebboso rituale, destinato a concludersi all’alba, dalle facce pallide e segnate, con il solito comunicato, carico di eufemismi e falsità, in cui doveva leggersi che nessuna delle parti “attavolate” aveva perduto, e che era stato raggiunto il compromesso ideale.

Nei fatti,”quel”compromesso, da cui tutti sembravano uscire “vincitori”, o non perdenti, aveva un’unica vittima, predestinata alla sconfitta:il paese. Ora Monti sembra dire alle parti sociali (e speriamo non cambi idea):vi convoco per comunicarvi, con l’anticipo di alcune ore rispetto al Consiglio dei ministri, le nostre irrevocabili decisioni. Se quanto sta accadendo, non venisse vissuto dalle sbraitanti e viziate parti sociali come un grave atto di
“lesa maestà”, mi chiedo cos’altro mai dovremmo aspettarci quale logica reazione? Potrebbe essere un passaggio storico per l’Italia. Se, finalmente, non si concludesse a “tarallucci e vino”.

guglielmo donnini