ROMA – La Corte di giustizia dell’Unione europea ha bocciato la legge italiana che limita la responsabilità civile dello Stato in caso di errori dei giudici nell’applicazione del diritto europeo. In particolare, secondo la sentenza resa nota oggi, è illegittimo che tale responsabilità sia riconosciuta solo nei casi di dolo o colpa grave, deve invece esserlo anche per semplice violazione manifesta del diritto europeo. In pratica, non sono ammessi sconti: i giudici devono conoscere bene le leggi Ue.
La Corte «rammenta che uno stato membro è tenuto al risarcimento dei danni arrecati ai singoli per violazione del diritto dell’Unione da parte dei propri organi». Inoltre osserva che «il diritto nazionale può precisare la natura o il grado di una violazione che implichi la responsabilità dello Stato ma non può in nessun caso imporre requisiti più rigorosi» rispetto a quelli del diritto europeo.
A far scattare la condanna è stata quindi la constatazione che la legge italiana, così come interpretata dalla Cassazione, quando richiede la «colpa grave» dei giudici, di fatto impone un regime restrittivo per riconoscere la responsabilità civile. Secondo la Corte Ue «l’Italia non è stata in grado di provare che l’interpretazione di tale legge ad opera dei giudici italiani sia conforme alla giurisprudenza alla Corte di giustizia».