Atene, 24 nov. – Si sono dovuti mobilitare i reparti anti sommossa in Grecia, per sgomberare gli ufficia ad Atene della compagnia elettrica nazionale, la Dei, occupati da cinque giorni da manifestanti organizzati da diversi sindacati contro una nuova tassa sull’immobiliare, e soprattutto contro l’inconsueto strumento intimidatorio che la accompagna. L’occupazione si spiega infatti dal particolare metodo di ‘guerra preventiva’ scelto dal governo ellenico per contrastare eventuali tentativi di evasione di questa impopolarissima tassa: chi non paga rischia infatti di vedersi tagliare la luce.
Una minaccia che ha sollevato a sua volta feroci polemiche, tanto da costringere l’esecutivo a fare una parziale marcia indietro: i redditi più bassi sono stati così esentati da questo taglione. Ma il meccanismo è rimasto in linea generale, e così da domenica scorsa diversi tra sindacalisti e simpatizzanti di vari sigle, che spaziano dalla sinistra estrema al Genop-Dei, sindacato vicino al partito socialista, ex maggioranza di governo, hanno occupato gli uffici ateniesi della Dei, che avrebbero dovuto spedire gli eventuali avvisi di distacco ai contribuenti inadenpienti di questa sorta di “extra-Ici” greca. Stamattina, secondo quanto riferito dai media ellenici, tra due e trecento uomini delle forze dell’ordine hanno fatto irruzione nei locali per sgomberarli.
La tassa supplementare è molto variabile, va da 50 centesimi a 16 euro al metro quadro in base all’utilizzo dell’immobile e ad alcuni criteri sociali sui relativi contribuenti. E’ stata adottata dalla Grecia lo scorso settembre, dietro forti pressioni di Union europea e Fondo monetario internazionale. Il minimo lo pagano coloro che hanno redditi inferiori ai 3.000 euro annui, i disoccupati di lungo termine sono statie esentati.
Ma non tutti pagano. Secondo la stampa ellenica un 25 per cento di contruibuenti non lo ha fatto, secondo fondi sindacali questa quota sarebbe addirittura del 50 per cento: un greco su due. Se così fosse e se effettivamente si procederà ai distacchi di corrente, oltre che al verde la Grecia rischia di finire anche al buio. (con fonte Afp)