Parigi, 22 nov. – L’opinione diffusa che il rendimento dei titoli di stato al 7% rappresenti un punto di non ritorno “non e’ corretta”. Lo ha sottolineato il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, precisando che l’Italia ha sopportato in passato tassi anche piu’ alti.
“La gente dice che il 7% e’ il punto di non ritorno per l’Italia. Questo non e’ vero”, ha detto Saccomanni nel corso di una conferenza stampa.
Saccomani si e’ poi soffermato sulla situazione del sistema bancario e ha spiegato che le banche europee stanno affrontando problemi di finanziamento e uno dei modi per risolverli potrebbe essere quello di ampliare il collaterale che la Bce accetta per garantire liquidita’
Secondo il numero due della Banca d’Italia, ad accentuare i problemi di liquidita’ e’ anche la tendenza degli istituti a detenere ingenti depositi presso la Banca centrale europea. Quanto al programma di acquisto di bond da parte della Bce, Saccomanni ha detto che e’ mirato ad assicurare l’appropriato funzionamento dei mercati riducendo il divario tra domanda e offerta. In Italia, ha spiegato Saccomanni, c’e’ un consenso generale sul fatto che la riduzione del debito dovrebbe essere la priorita’.
agi