Immigrazione: Ue, al via portale per entrare nei 27

BRUXELLES, 18 NOV – Dove si chiede il permesso di lavoro in Germania? Un cittadino indiano ha bisogno di un permesso di soggiorno per studiare in Spagna? Su una lavoratore si sente sfruttato a chi si puo’ rivolgere?

Sono queste alcune delle domande alle quali l’Unione europea si propone di rispondere con una nuova iniziativa lanciata oggi: un portale Internet dedicato ai cittadini di Stati terzi che desiderano vivere e lavorare nell’Ue-27. Si chiama ‘Portale Ue dell’immigrazione‘ (‘ec.europa.eu/immigration) ed e’ stato presentato dalla Commissaria europea per gli Affari Interni, Cecilia Malmstrom.

”Il portale e’ pratico, di facile utilizzo fornisce informazioni comprensibili sulla Ue e sulle politiche di immigrazione nazionali – ha detto la commissaria -: i lavoratori, gli studenti, i ricercatori e gli immigrati che vogliono unirsi alle loro famiglie possono trovare qui informazioni adatte alle loro esigenze”.

Molte persone che ”vogliono immigrare nell’Unione europea non sanno cosa questo comporta, non sanno come chiedere il permesso di residenza, non sanno se c’e’ bisogno o meno di un visto, non conoscono i possibili rischi – ha spiegato la Malmstrom -. Da parte loro, gli immigrati che si trovano gia’ nell’Unione europea non conoscono sempre i propri diritti”.

Per questo, ha concluso, ”e’ nell’interesse di tutti noi migliorare la comunicazione in quest’area, in modo da minimizzare le incomprensioni e la burocrazia di questo processo: questo e’ l’obiettivo del nuovo portale sull’immigrazione che lanciamo oggi”.

E gia’ nell’immediato futuro serviranno nuove forze nell’Unione europea. ”Nei prossimi 2-3 anni l’Unione europea nel suo complesso avra’ bisogno di circa due milioni di persone nel settore della sanita’, cioe’ dottori e infermieri”, ha sottolineato la Malmstrom, che ha presentato oggi un nuova proposta sulla migrazione e la mobilita’ per rafforzare la cooperazione operativa con gli Stati extra Ue.

Ci sono ”vari problemi” che contribuiscono a questa situazione, ha spiegato: ”Alcuni paesi semplicemente non hanno investito abbastanza nella sanita’, non hanno un numero sufficiente di studenti di medicina, quindi ci sono vari problemi”. Secondo l’Esecutivo comunitario, l’Ue deve potenziare i rapporti con gli Stati extra Unione per sfruttare al meglio i benefici reciproci derivanti dai flussi migratori. Anche se il tema dell’immigrazione ha un posto di rilievo nell’agenda politica dell’Unione, ha sottolineato la Commissione, la ‘primavera araba’ e gli eventi nell’area del Mediterraneo del Sud hanno “ulteriormente sottolineato il bisogno di una politica migratoria coerente e onnicomprensiva per l’Ue”.

Il nuovo corso è contenuto nel documento ‘Un approccio globale alla migrazione e alla mobilita” (Gamm), che ruota attorno la mobilita’ dei cittadini di paesi terzi e punta a partnership piu’ sostenibili e lungimiranti.(ANSA)