I dati della Banca d’Italia evidenziano una situazione preoccupante per le famiglie. Lo sottolinea il presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti.
La Banca d’Italia, nel diffondere i dati sull’aumento di sofferenze, ossia di prestiti che devono essere iscritti quasi totalmente a perdite nei bilanci delle banche, ripartisce i pesi in maggior parte a carico delle societa’ non finanziarie come le imprese, a cui risultano iscritti 66,6 miliardi a fine settembre 2011 (dai 47,6 miliardi a settembre 2010, +39,9%).