Il neo minitro Lorenzo Ornaghi, direttore dell’Aseri (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali), direttore della rivista Vita e pensiero, è anche vicepresidente del quotidiano Avvenire.
”L’errore piu’ grande sarebbe quello di credere che a Mario Monti e ai suoi ministri spetti risolvere la crisi economica, mettere a posto i conti, in modo che si chiuda una parentesi fatta di paure ed angosce e tutto possa tornare come prima”.
E’ il quotidiano ‘Avvenire‘ a sottolineare che ”una prospettiva del genere e’ illusoria oltre che impraticabile, dal momento che la crisi degli ultimi anni ha carattere epocale ed ha sconvolto l’orizzonte nel quale eravamo abituati a muoverci, ha fatto incrinare il primato della politica sulle grandi scelte economiche, ci ha brutalmente detto che si stanno alterando i rapporti tra le economie del pianeta”. ”E’ giusto chiedere al governo che i sacrifici siano distribuiti con equita’, ma a patto che nessuno si tiri indietro, o ponga dei veti sui grandi temi sul tappeto, i costi della politica, l’eta’ pensionabile, la flessibilita’ del lavoro, una giusta valorizzazione (anche fiscale) della famiglia e via di seguito”.
Sono chiamati in causa ”i partiti, i sindacati, le forze economiche che devono fare ciascuno la propria parte, ponendo fine all’estenuante ostruzionismo sociale praticato da tempo verso ogni tipo di governo”. ”Le condizioni per cambiare davvero oggi ci sono, ma al bene comune -rileva il quotidiano- devono contribuire tutti, senza alcuna eccezione”. Allo stesso tempo, e’ necessario ”un altro cambiamento, che riguarda la nostra concezione della politica, della convivenza civile, dell’informazione, da tempo intossicate con dosi di veleno non piu’ sopportabili”.
A giudizio di Avvenire, ”svelenire la convivenza civile oggi e’ diventato necessario per la stessa governabilita’, e per guardare con fiducia al futuro”.
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