18 novembre 2011 – Il 9 novembre si sono incontrati a Londra rappresentanti francesi e britannici sotto gli auspici del governo di Sua Maestà e della Presidenza francese e, secondo un comunicato stampa ufficiale, hanno celebrato il “successo dell’Operazione Unified Protector in Libia” che “ha consolidato la nostra partnership e fornito nuove prove della rilevanza dei numerosi progetti annunciati dal nostro vertice dello scorso anno”.
Preparando la prossima guerra, la dichiarazione afferma che i rappresentanti anglo-francesi hanno nuovamente espresso “la loro forte preoccupazione sulle dimensioni militari del programma nucleare iraniano alla luce del rapporto pubblicato ieri dall’IAEA, e hanno confermato la propria chiara determinazione a ottenere nuove sanzioni se l’Iran si rifiuta di cooperare”.
Lo stesso giorno, il quotidiano britannico Daily Mail ha riferito che “la valutazione ai vertici del governo britannico è che Israele cercherà di colpire i siti nucleari iraniani”, con sostegno logistico degli USA. Viene citato un “autorevole personaggio del Foreign Office” secondo cui è stato detto ai ministri del governo di aspettarsi un’azione militare israeliana “forse già a Natale o molto presto all’inizio dell’anno nuovo”.
Si noti anche che l’ex Premier Tony Blair, l’uomo che fabbricò le prove false per la guerra in Iraq, è stato riattivato per una replica. Blair ha incontrato il Presidente Obama il 31 ottobre e si trovava sulla scena del delitto quando il governo italiano è stato giustiziato extraparlamentariamente. Ufficialmente a Roma e Milano per organizzare la sua “Iniziativa basata sulla Fede”, che non è altro che un paravento per le guerre “umanitarie”, Blair ha appoggiato Mario Monti in dichiarazioni molto pubblicizzate sui media italiani, e ha chiesto di salvare l’euro a tutti i costi. Sulla guerra in Libia, Blair ha difeso la decisione di “eliminare” Gheddafi.
Nel frattempo, il Presidente Obama continua a manifestare l’intenzione di far uso della forza militare in Iran. Accanto all’indecente messinscena sulla portaerei Carl Vinson, il vascello da cui il corpo di Osama Bin Laden sarebbe stato gettato in mare, Obama sta preparando un piano, che presenterà al Congresso tra breve, per autorizzare la vendita di 4900 bombe “bunker busters” agli Emirati Arabi Uniti. Mentre gli EAU avevano buoni rapporti con l’Iran nel passato, gli attuali reggenti, la famiglia Nahyan di Abu Dhabi, hanno adottato la linea della “bomba nucleare di Teheran”. Se riceveranno le bombe di Obama, le forze aeree degli EAU saranno in grado di colpire strutture fisse come i tunnel in cui l’Iran conduce la sua attività di ricerca nucleare.
Oltre a ciò, il pericoloso piano dell’amministrazione Obama è quello di potenziare il Consiglio di Cooperazione nel Golfo come contrappeso all’Iran, per cui sta negoziando da sei mesi. Washington venderà anche ai sauditi caccia F15 equipaggiati con 2000 bombe anti-bunker, per 60 miliardi di dollari.
(MoviSol)