Business fotovoltaico: Arrestati 18 marocchini specializzati in furti di pannelli solari

I carabinieri hanno recuperato anche migliaia di pannelli solari destinati a essere portati in Nordafrica. I furti avvenuti nel parco fotovoltaico di
Imola. A Castelfranco Emilia la base operativa della gang

Migliaia di pannelli fotovoltaici recuperati e 18 marocchini arrestati: è il bilancio conclusivo di un’operazione dei carabinieri che ha consentito di smantellare una banda che nei primi mesi dell’anno aveva messo a segno vari furti di pannelli tra Ravenna, Reggio Emilia e Imola (Bologna). I colpi, tutti di ingente valore, venivano pianificati ed eseguiti con estrema cura

Le indagini portate avanti dai carabinieri del Roninv di Ravenna in collaborazione con la Compagnia di Lugo, del Roninv di Salerno e delle Compagnie di Modena e Corigliano Calabro (Cosenza), avevano consentito di arrestare il 5 aprile a Reggio Emilia un marocchino di 34 anni e di sequestrare il suo furgone con oltre 60.000 euro di refurtiva. Sei giorni dopo a Imola l’ arresto era toccato ad altri 11 marocchini ai quali erano stati sequestrati sette furgoni, un’auto di grossa cilindrata e circa mille pannelli fotovoltaici per un valore superiore al milione.

La roba era stata presa all’interno del parco fotovoltaico di Imola di proprietà della ditta Cgt Apollo srl. Gli ultimi cinque provvedimenti dell’inchiesta risalgono a ieri: questa volta a Castelfranco Emilia (Modena), Trebisacce (Cosenza) e Bologna, città nelle quali sono stati notificati gli ordini di custodia cautelare emessi dal Gip del Tribunale di Ravenna a carico di cinque marocchini del gruppo degli 11 già arrestati, qui ritenuti responsabili di altri nove furti a danno di parchi solari delle campagne della provincia di Ravenna, per un totale di 3.340 pannelli solari, dei quali 1.300 recuperati.

Secondo le indagini dell’Arma, il gruppo criminale aveva base operativa a Castelfranco Emilia ma era costituito pure da alcuni elementi residenti nella provincia di Salerno. I pannelli erano destinati a raggiungere via mare il Marocco dove sarebbero stati inseriti nel fiorente mercato dell’energia rinnovabile locale.