Governo, Presidente Anci E.R:”riprendere cammino di coralità”

”In questi anni il comparto delle  autonomie ha ricevuto vincoli e ‘camicie di forza’ che nulla  hanno a che fare con l’equita’. Inoltre fino ad ora si e’  lavorato su chiacchiere e promesse che non hanno preso in  considerazione le numerose proposte che sono venute dai  Comuni e dagli altri enti intermedi di governo. Occorre  riprendere un cammino di coralita’ perche’ il cambiamento non  puo’ prescindere da noi”. E’ questo l’auspicio di Daniele  Manca, sindaco di Imola e presidente di Anci Emilia-Romagna,  sulle priorita’ del nuovo presidente del Consiglio incaricatoMarioMonti che ha avviato oggi le consultazioni tra i  partiti per scegliere la nuova squadra di governo.

”La personalita’ di Monti assicura competenza e  autorevolezza in una fase molto delicata per il Paese. A  questa prima nota positiva – ha sottolineato Manca parlando  al sito dell’Anci – mi auguro che segua un programma che,  realmente, miri a superare le troppe iniquita’ che ancora ci  sono nel Paese. Rimettiamo nelle mani del nuovo esecutivo le  nostre tante proposte sperando che questa volta ci sia reale  collaborazione e concertazione”.

Sull’eventuale reintroduzione dell’Ici che ”non puo’  essere reintrodotta per ripianare il debito dello Stato”  Manca precisa: ”Abbiamo bisogno di effettive leve fiscali  autonome e questo per non essere costretti a far pesare solo  sui redditi da lavoro il risanamento. Poi sara’ scelta del  sindaco verificare se esiste la possibilita’ di farla pesare  di meno (l’Ici n.d.r.)  su chi ha meno reddito”. Sulla  patrimoniale il parere del presidente di Anci Emilia-Romagna  e’ dunque ”favorevole ma ad essa si deve affiancare un reale  recupero dell’evasione per reperire nuove risorse ed  eliminare il troppo sommerso. Per fare questo pero’ abbiamo  bisogno della politica nazionale ma non di condoni o scudi  fiscali. In Emilia-Romagna abbiamo avviato una proficua  collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e i risultati  virtuosi si vedono”.

”Siamo consapevoli che in un momento di crisi come questo  ci saranno cambiamenti per tutti. Noi siamo pronti – conclude  – a patto che ci coinvolgano nel processo di modernizzazione  e risanamento e non ci propongano fatti compiuti”.

(Asca)