Da molti anni seguo con appassionato interesse quanto scrive Piero Ostellino sul Corriere, e ho letto alcuni dei suoi numerosi saggi storici e politici.
Mi affascina il suo modo di essere liberale autentico, insieme alla chiarezza del pensiero e alla nettezza dei giudizi. Non ritengo sia convinto di possedere la verità assoluta, come invece ostenta qualche spocchioso e tronfio collega. Non guarda i fatti e le persone dall’alto in basso. Non ha remora alcuna nel cantare fuori dal coro e sono certo che, nel rapporto con gli altri, non ceda all’arroganza né indulga alla compiacenza.
È un convinto studioso di David Hume, noto filosofo empirista scozzese del diciottesimo secolo. Non conosco di persona Piero Ostellino. Eppure, quando leggo i suoi editoriali e i suoi saggi, me lo sento amico. Non perché io concordi in tutto e per tutto con lui, ma perché ne apprezzo l’onestà intellettuale, la chiarezza delle idee e la nitida qualità della scrittura .
Provate a leggere “LO STATO CANAGLIA” (Come la cattiva politica continua a soffocare l’Italia) Rizzoli – prima edizione:marzo 2009. E poi datemi torto, se avete argomenti
Dobbiamo ringraziare Paragone per la messa in onda della lucida intervista rilasciata da Piero Ostellino a “L’ultima parola”.
Era ora! Malgrado le voci fuori dal coro, in attesa dell’avvento dei Gattopardi, disturbino i manovratori del momento. Il filo conduttore di Ostellino mi suggerisce un Mario Monti alla Mary Poppins mentre canta:”Con un poco di zucchero/ la pillola va giù…”. Super Mario è Mary, e i Gattopardi (dietro di lui) la pillola. Saltando invece a Peter Pan, la democrazia liberale è “l’isola che non c’è”. O meglio, quale democrazia oggi in Italia? Se ce n’è una.
guglielmo donnini