Legge sul Burqa: Souad Sbai ospite su Rai Uno

Oggi alle ore 13:00 su Rai uno si parlerà della legge sul burqa. In studio l’On.Soud Sbai promotrice della legge.

Alcuni parlamentari italiani si cullano ancora tra le pieghe di un relativismo che avalla la segregazione e la  sottomissione della donna, la sua palese discriminazione, in barba a quanto sancito dalla Convenzione su tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne adottata dalle Nazioni Unite nel 1979.

CARFAGNA: “la legge va nella giusta direzione, perché condanna una cultura che costringe le donne all’inferiorità”.

TURCO:  “Sono favorevole una proposta di legge che vieti il burqa, un pesante simbolo di sottomissione delle donne. La legge avrebbe un valore cogente ma anche simbolico”.

SALTAMARTINI: “Considero il burqa alla stregua dell’infibulazione, poiché è uno strumento che annulla l’identità’ profonda della donna’. ‘Non dimentichiamo  che gli ostacoli all’integrazione femminile nascono proprio all’interno della famiglia ove le donne rappresentano l’anello più fragile, economicamente e socialmente’. ‘Una condizione  spesso alienante, di segregazione fisica oltre che culturale, che trova nel velo integrale il suo strumento più odioso. Per questo credo che sia giunto il momento che il Parlamento si faccia carico della questione, approvando una legge specifica che salvi le immigrate dalla sottomissione del burqa. Non possiamo accettare  che nel nostro Paese ci siano donne di serie A e di serie B’.

EMMA BONINO: “Per quanto riguarda il burqa, al di là delle modalità non apprezzabili, considero quella del foulard, una fissazione, una questione mal posta, ma in base alla legge italiana nei luoghi pubblici non si va irriconoscibili, e non per motivi religiosi ma perché la legge italiana non consente di andare in luoghi pubblici irriconoscibili, perché siamo un ordinamento nel quale la responsabilità e’ individuale, questo è un punto che va fatto valere”.

BERNINI: ”Oltre a tenere viva la protesta, bisogna comunque continuare a predisporre misure positive per le donne dell’islam in Italia, per non rendere ancora più difficile e pericoloso il loro rapporto con la famiglia. Solo lavorando tutti insieme allo stesso concreto obiettivo di alternativa culturale ed esistenziale, di sostegno delle istituzioni e della comunità, aiuteremo le donne a uscire dal burqa e dalla paura”.

SOUAD SBAI: “Nelle comunità islamiche c’e’ grande confusione. Prima con la Consulta qualcosa si muoveva, adesso è il far west, ognuno fa come gli pare, imam fai da te, moschee fai da te. E i musulmani sono intoccabili. Guai a fare una critica, sei subito tacciato di essere anti-islamico. L’estremismo – conclude è ormai talmente avanzato che noi che combattiamo per i diritti delle donne musulmane veniamo quotidianamente minacciati di morte”.

HASAN AL SHALGHUMI imam di Seine Saint Denis, si è dichiarato a favore del provvedimento contro il burqa e il niqab, dichiarando pubblicamente che tali indumenti non hanno nulla di religioso, non hanno niente a che vedere con il Corano e che chi li indossa debba trasferirsi in Paesi che, come l’Arabia Saudita, avallano queste pratiche.

ARMANDO MANOCCHIA ha presentato una Mozione al Nuovo Cirocdario Imolese (10 comuni dell’imolese) dove chiede al Presidente, alla Giunta e all’Assemblea di fare pressione sui Sindaci del Circondario al fine di adottare tutte le misure previste dalla Legge, in virtù dei poteri attribuiti dalla Legge stessa ai Sindaci, affinché si attivino, anche tramite gli opportuni canali di comunicazione, per favorire specifiche azioni sul territorio finalizzate a informare ed a rendere edotta la popolazione in merito ai divieti di cui sopra – ed alle sanzioni amministrative conseguenti alla loro eventuale violazione –

Video del programma: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c8cf0074-dc0a-4eaa-8e29-281a927dfd9f.html#p=0