EU: Formiche o Cicale?

Non dovrebbe servire una gran memoria per ricordare le frasi ricorrenti nel periodo precedente l’entrata dell’Italia nell’euro. I tanti eurotifosi ripetevano: “Finalmente l’Europa ci costringerà ad essere formiche piuttosto che cicale”; “I vincoli europei saranno le nostre obbligate virtù”. Adesso, in piena sindrome da voragine greca, molti ripetono fino alla noia:”L’Italia, per colpa di Berlusconi, è commissariata dall’Europa.

Stiamo perdendo la dignità di Stato sovrano”. I “fini dicitori” delle italiche disgrazie sono più o meno gli stessi, con poca memoria e molta vergogna. Mi fanno pensare alla fidanzata di Cecco delle storielle toscane:”Mamma, Cecco mi tocca!” per poi soggiungere:”Toccami Cecco! Ché mamma non vede”.

Fuor di metafora, riusciremo mai, con spirito adulto, a guardare i nostri difetti senza farne strumento di volgare propaganda
politica? Confondiamo il legittimo orgoglio di appartenenza a un popolo, a una cultura, a una nazione con il più bieco nazionalismo; quello sì, da condannare comunque. E, di conseguenza, non siamo abilitati a dire, come gli anglosassoni:”Right or wrong, it’s my country”. Ascoltando le dichiarazioni di molti politici nostrani, ci sarebbe da inorridire.
“Mamma, Cecco mi tocca!”.-guglielmo donnini