Sempre più baby cyberbulli. L’allarme arriva da Antonio Apruzzese, direttore della Polizia postale e delle comunicazioni che, nel corso di una conferenza stampa, ha denunciato come si sia enormemente abbassata l’età media dei minorenni adescatori via web.
”Il fenomeno – ha spiegato Apruzzese presentando il progetto ‘Per un web sicuro’ promosso dal Moige in collaborazione con Trend Micro, Cisco e Polizia postale con il patrocinio di Anp – riguarda anche ragazzini che hanno un’età compresa tra i 10 e i 12 anni. Succede che i profili che vengono inseriti su Facebook o su qualsiasi altro social network vengono analizzati con attenzione dagli adescatori, sempre più giovani, che riescono a cogliere le debolezze di chi ha inserito il profilo ed esercitano bullismo via web”.
Il direttore della Polizia postale pensa ad esempio alla pubblicazione di foto private sul web. ”Ma il rischio è anche quello degli abusi sessuali – evidenzia Apruzzese – che riguarda fasce sempre più basse di età incluse tra i 10 e i 12 anni”. In pratica, ha allertato il dirigente della Polizia postale, ”ormai bisogna pensare ai minorenni non più soltanto come vittime ma anche come autori di episodi di bullismo via web. Il rischio è di perdere la privacy ovunque e poi – ha avvertito ancora – attualmente non esistono sistemi per rimuovere i contenuti pubblicati sul web”.
In occasione della conferenza stampa la Polizia postale ha inoltre presentato i dati dell’attività dal 1 gennaio al 30 settembre scorso. Dati alla mano, Apruzzese ha spiegato che per quel che riguarda la pedofilia ci sono stati 39 arresti, 685 denunce, 554 perquisizioni, 16.142 monitoraggi. Per episodi di hacking la Polizia postale ha effettuato due arresti, 264 denunce e 56 perquisizioni. Un arresto anche per il fenomeno del pishing e 470 denunce. Sessantotto arresti e 967 denunce sono poi state effettuate in relazione alla clonazione di carte di credito.
adnkronos