Napoli, 26 ott. – E’ entrato in aula senza manette, in tuta blu e visibilmente emozionato Alfonso Papa. Il deputato da mesi in cella dopo che la Camera ha dato il via libera al suo arresto perche’ indagato a Napoli per corruzione, concussione ed estorsione, oltre che per aver rivelato notizie di indagini in corso, ha salutato da lontano la moglie Tiziana Roda’, finita anche lei (per alcune consulenze) nel mirino dei pm che indagano sulla cosiddetta P4, e i genitori, seduti tra il pubblico.
Al processo Papa e’ imputato insieme al faccendiere Luigi Bisignani. I pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio intendono dimostrare che Bisignani in tre casi utilizzo’ informazioni su indagini giudiziarie fornitegli da Papa in cambio di un suo intervento decisivo su vertici del Pdl per ottenere la candidatura alla Camera; Papa, difeso dall’ex magistrato Carlo Di Casola e da Giuseppe D’Alise, risponde anche di concussione, corruzione ed estorsione, vittime imprenditori napoletani e non da cui avrebbe ricevuto regali e incarichi e ai quali diceva di garantire protezioni su indagini a loro carico. La lista dei testimoni dell’accusa comprende 25 persone, mentre quella dei difensori di Papa 150 e 5 quella di Bisignani.
PROCESSO RINVIATO AD ALTRO COLLEGIO
Il processo e’ stato rinviato al collegio B della prima sezione penale del tribunale di Napoli, presidente Pellecchia. Il presidente del collegio C, Vincenzo Lomonte, dove il dibattimento con rito immediato era stato incardinato, ha letto il decreto del presidente del tribunale Carlo Alemi che, tra l’altro, sottolinea le carenze di organico, che vedono 40 magistrati in meno e quindi problemi nel formare i collegi giudicanti.
agi